Nel tribunale di Busto Arsizio si sta svolgendo il processo per l’omicidio di Fabio Ravasio, giovane vittima uccisa da un’auto in fuga a Parabiago il 9 agosto scorso. Tra gli imputati ci sono Adilma Pereira Carneiro, compagna della vittima, e suo marito Marcello Trifone. Recenti perizie psichiatriche hanno chiarito lo stato mentale di Trifone, ritenuto in grado di intendere e volere al momento dei fatti. La Corte d’Assise ha disposto la valutazione per accertare le sue condizioni mentali e ora emergono dettagli importanti sulla posizione di entrambi gli imputati.
le conclusioni della perizia psichiatrica su marcello trifone
La Corte d’Assise del tribunale di Busto Arsizio, presieduta da Giuseppe Fazio, ha richiesto una perizia psichiatrica su Marcello Trifone dopo la sua incriminazione per concorso nell’omicidio di Fabio Ravasio. Le esperte coinvolte, le dottoresse Laura Ghiringhelli e Maria Carla Verga, hanno depositato la relazione il 17 aprile. Da questa è emerso che Trifone non presenta disturbi psichiatrici riconducibili ai criteri più attuali di diagnosi.
dettagli sulla capacità di intendere e volere
Lo studio ha stabilito che Trifone possiede la capacità di intendere e volere al momento dell’evento. In pratica, era lucido e consapevole quando si sarebbe reso partecipe nell’azione criminale. Questo significa che, secondo la perizia, può rispondere pienamente delle sue azioni davanti alla giustizia. Le mediche hanno precisato che Trifone è in grado di prendere parte attivamente e consapevolmente al processo in corso, senza impedimenti mentali che possano limitarne la difesa.
Questa valutazione è fondamentale per il percorso giudiziario, perché esclude la possibilità che Trifone venga considerato incapace d’intendere al momento dell’omicidio. La capacità mentale dell’imputato rappresenta un elemento chiave per stabilire le responsabilità penali nell’ambito di un crimine grave come questo.
il caso e i principali imputati coinvolti nell’omicidio di fabio ravasio
Fabio Ravasio fu ucciso nella notte del 9 agosto a Parabiago, colpito da un’auto con a bordo più persone coinvolte. Adilma Pereira Carneiro, sua compagna al momento dei fatti e nota come la ‘mantide di Parabiago’, figura come imputata principale. La donna, 49 anni e di origini brasiliane, è accusata di aver orchestrato l’omicidio per ottenere in eredità i beni di Ravasio.
Il processo coinvolge anche altre sette persone, tutte imputate insieme a Carneiro. Tra questi c’è Marcello Trifone, marito della donna e sospettato di avere coadiuvato il piano criminale. Trifone, che è il terzo marito di Carneiro e al momento l’unico ancora vivo, sarebbe stato a bordo della vettura quella sera.
Alla guida della macchina che ha travolto e ucciso Ravasio c’era invece Igor Benedito, figlio della donna, anche lui accusato. Secondo gli investigatori tutti hanno preso parte alla dinamica che ha portato alla morte violenta, con ruoli diversi ma complementari tra loro.
ricostruzione della dinamica dell’omicidio e ruolo degli imputati
Dalle indagini è emerso che l’azione fatale è stata pianificata da Carneiro, la quale avrebbe orchestrato l’attentato contro Ravasio. L’obiettivo sarebbe stato quello di eliminare la vittima per favorire l’eredità. Marcello Trifone, in questo contesto, ha avuto il ruolo di complice, fornendo supporto durante l’esecuzione del piano.
La ricostruzione degli investigatori colloca Trifone sul sedile del passeggero della Opel coinvolta nell’incidente. La macchina, guidata da Igor Benedito, ha investito Ravasio per poi allontanarsi senza fermarsi, configurando un grave caso di omicidio stradale con fuga. Il coinvolgimento diretto di Trifone nella vettura fa ritenere che fosse parte attiva nella condotta criminale.
Il fatto che il conducente fosse il figlio della principale imputata rafforza l’impianto accusatorio, che vede una famiglia coinvolta nel delitto. Tutti e tre – Carneiro, Trifone e Benedito – sono accusati di aver agito in forma coordinata e con l’intenzione di causare il decesso di Ravasio.
Il processo continua a raccogliere elementi per chiarire tutti i passaggi e stabilire le responsabilità. Al centro restano le accuse contro Carneiro, considerata la mente dietro l’omicidio, nonché il ruolo di Trifone e degli altri imputati nella concreta realizzazione dell’atto criminoso.