Processo per omicidio volontario a massimo adriatici per la morte di younès el boussettaoui a voghera

Processo per omicidio volontario a massimo adriatici per la morte di younès el boussettaoui a voghera

La procura di Pavia ha chiesto il rinvio a giudizio per Massimo Adriatici, ex assessore leghista di Voghera, accusato di omicidio volontario per la morte di Younès El Boussettaoui avvenuta nel 2021.
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La procura di Pavia ha chiesto il rinvio a giudizio per Massimo Adriatici, ex assessore di Voghera, accusato di omicidio volontario per la morte di Younès El Boussettaoui, ucciso nel 2021. - Gaeta.it

La procura di Pavia ha chiesto il rinvio a giudizio per massimo adriatici, ex assessore leghista di voghera, con l’accusa di omicidio volontario. Si tratta del caso legato alla morte di younès el boussettaoui, cittadino marocchino di 39 anni, ucciso nella serata del 20 luglio 2021 in piazza Meardi a voghera. La vicenda è tornata alla ribalta dopo la nuova contestazione mossa agli inquirenti a carico di adriatici, a poco più di tre anni dall’incidente armato.

Contesto dell’accaduto e notizie sulla richiesta di rinvio a giudizio

La sera del 20 luglio 2021, nella piazza principale di voghera, un colpo d’arma da fuoco sparato dalla pistola di massimo adriatici uccise younès el boussettaoui. El boussettaoui, 39 anni, era un residente di origine marocchina. Dopo anni di indagini e un primo procedimento giudiziario con un’imputazione legata a un eccesso colposo di legittima difesa, i magistrati hanno modificato l’accusa nei confronti di adriatici. Ora l’ex assessore leghista è accusato di omicidio volontario, una contestazione più grave e che cambia le carte in tavola per il procedimento.

La procura ha chiesto ufficialmente il rinvio a giudizio, che sarà discusso dal giudice luigi riganti durante l’udienza preliminare prevista per l’11 settembre 2025. Nel frattempo, l’opinione pubblica e la comunità locale continuano a seguire con attenzione lo sviluppo del caso, considerata la rilevanza politica e sociale legata alla figura di adriatici e alla natura dell’incidente.

Dettagli sul procedimento giudiziario e sulle modifiche all’imputazione

Il processo che si aprirà a settembre sarà il fulcro per chiarire le responsabilità di massimo adriatici. Lo scorso 6 novembre, la giudice valentina nevoso aveva indicato la necessità di cambiare l’imputazione originaria. Nel primo processo, infatti, l’accusa era incentrata su un eccesso colposo di legittima difesa, un’ipotesi penale meno pesante, che riconosceva almeno una parziale giustificazione nell’azione di adriatici.

Con la nuova accusa di omicidio volontario, il procedimento assume un carattere più severo. Il passaggio rappresenta una fase cruciale, perché riconosce che il gesto di adriatici non sarebbe stato dettato da una causa giustificata ma da una volontà cosciente di uccidere. Questo cambio influisce anche sulle possibili pene, che ora si prevedono più severe.

Il tribunale dovrà valutare non solo gli elementi di prova raccolti durante le indagini, ma anche i motivi che hanno spinto la procura a modificare l’imputazione. Le testimonianze, i rilievi balistici e ogni altra forma di prova saranno fondamentali per una decisione giusta durante il dibattimento.

Prospettive difensive e posizione dei familiari della vittima

I legali di massimo adriatici stanno pensando a diverse strategie per la difesa del loro cliente. Tra queste, potrebbe esserci la richiesta di rito abbreviato. Questo procedimento speciale prevede una fase più breve e, in caso di decisione sfavorevole, una riduzione della pena fino a sette anni rispetto alla pena ordinaria. In termini pratici, la differenza tra i 21 anni previsti per l’omicidio volontario e i 14 anni con il rito abbreviato è decisiva per il destino giudiziario di adriatici.

Sul fronte dei familiari di younès el boussettaoui, è già stata manifestata la volontà di partecipare attivamente al nuovo processo. I parenti della vittima hanno annunciato la loro intenzione di costituirsi parte civile per chiedere risarcimenti e giustizia. Questo impegno testimonia l’interesse personale e civile per l’esito del processo e aggiunge un elemento di pressione pubblica sulla vicenda.

Le prossime udienze saranno seguite da molti, poiché rappresentano una tappa importante non solo per gli attori diretti del caso ma anche per la città di voghera, ancora scossa dopo quell’episodio duramente vissuto da tutta la comunità.

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