Processo per stalking: parrocchiana perseguita il sacerdote per anni

Processo per stalking: parrocchiana perseguita il sacerdote per anni

Un prete di 55 anni affronta un processo per stalking da parte di una parrocchiana di 72 anni, che lo ha perseguitato per otto anni con molestie e accuse infondate.
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Processo per stalking: parrocchiana perseguita il sacerdote per anni - Gaeta.it

Una situazione di stalking che ha coinvolto un prete e una parrocchiana di 72 anni ha portato il caso in tribunale. La sfida legale si gioca attorno alle accuse di molestie che la donna ha rivolto nel corso degli anni, a danno di un sacerdote di 55 anni, riuscendo a rintracciarlo ogni volta che cambiava città. La testimonianza di diversi testimoni, tra cui figure ecclesiastiche di rilievo, si preannuncia cruciale per l’esito del procedimento.

L’inizio dell’incubo: un incontro in basilica

Il dramma ha avuto inizio nel 2015, durante la permanenza del sacerdote nella Basilica di Sant’Antonio a Padova. La donna, membro della comunità, avvicina il prete presentandosi come malata terminale, affermando di avere solo quattro mesi di vita. Questa affermazione emotivamente carica ha indotto il religioso a darle il proprio numero di telefono per fornirle supporto spirituale. Tuttavia, da quel momento, la parrocchiana ha iniziato a inviare messaggi ambigui al sacerdote, che ha continuamente tentato di porre fine a questa comunicazione. Nonostante i suoi ripetuti appelli, il prete si è trovato perseguitato da innumerevoli chiamate e messaggi.

La donna non si ferma davanti a nulla, cambiando numero di telefono ogni volta che il sacerdote cerca di tagliare i legami, continuando con decine di chiamate quotidiane. Dopo un anno di incessanti molestie, la situazione si fa insostenibile per il prelato, che chiede un trasferimento, sperando di trovare finalmente pace nella sua nuova comunità a Bologna. Ma anche questo cambiamento non riesce a fermare la donna.

Le accuse e le denunce: un escalation allarmante

Non contenta di continuare le sue pratiche moleste, la sessantaduenne inizia a diffondere voci rivelando di essere stata vittima di violenza da parte del sacerdote. Le sue accuse vengono formalmente denunciate alle autorità giudiziarie e ecclesiastiche, oltre a finire sui social media. Questa escalation allarmante ha portato il prete a sperimentare un intenso stress emotivo, a tal punto da dover ricorrere all’aiuto di uno psicologo.

Una risposta delle autorità è giunta dal tribunale di Bologna, il quale ha emesso un divieto di avvicinamento nei confronti della donna. Le denunce per abuso però sono state archiviate, motivo per cui il sacerdote ha potuto proseguire il suo cammino, nonostante le cicatrici emotive lasciate da quella tormentosa esperienza.

Nuove molestie a Genova: l’approccio oppressivo continua

Il sacerdote cerca di riprendere in mano la propria vita trasferendosi a Genova, precisamente nella parrocchia di San Francesco di Albaro. Qui, però, la donna riemerge il 21 settembre 2021, continuando a rappresentare un problema. Inizia a contattare incessantemente la parrocchia, ricercando un incontro con il sacerdote. I suoi sforzi per tornare nella vita del religioso indicano che la determinazione di affermare una connessione con lui non è svanita, anzi, sembra intensificarsi.

Ora, la donna si trova a rispondere legalmente alle sue azioni. Il processo per stalking rappresenta la fase finale di una serie di eventi che hanno compromesso la serenità di un uomo di fede. Le testimonianze di colleghi e figure di spicco all’interno della Chiesa, tra cui l’arcivescovo di Genova Marco Tasca, daranno forma alla narrazione di un incubo che ha avuto inizio otto anni fa e che ha coinvolto tutti coloro che si trovano nel mirino della legge. Seduti insieme in aula, gli attori di questa vicenda si preparano ad affrontare le ripercussioni di una storia segnata da amore, rifiuto e, infine, giustizia.

Ultimo aggiornamento il 1 Febbraio 2025 da Laura Rossi

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