Processo per terrorismo: i tre imputati pakistani tornano in aula a Sassari

Il processo a carico di tre cittadini pakistani accusati di legami con attività terroristiche è ripreso in Corte d’Assise a Sassari. Muhammad Hafiz Zulkifal, Alì Zubair e Muhammad Siddique sono coinvolti in una cellula terroristica attiva in Sardegna. La Cassazione ha annullato le precedenti sentenze di non luogo a procedere, riaprendo il caso e sollevando…
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Processo per terrorismo: i tre imputati pakistani tornano in aula a Sassari

Un nuovo inizio per il processo a carico di tre cittadini pakistani accusati di legami con attività terroristiche. Ritornato in Corte d’Assise a Sassari, il procedimento coinvolge Muhammad Hafiz Zulkifal, Alì Zubair e Muhammad Siddique, già noti per il loro presunto ruolo in una cellula terroristica operante in Sardegna e con collegamenti in Pakistan. La vicenda giudiziaria ha assunto nuovi contorni dopo una decisione della Cassazione che ha annullato le precedenti sentenze di non luogo a procedere.

Le accuse e il contesto del processo

I tre uomini sono accusati di aver partecipato a una cellula terroristica con base a OLBIA, implicata nell’organizzazione di attentati di matrice islamica in Pakistan. È emerso, nel corso delle indagini, che avrebbero raccolto fondi in Sardegna per sostenere gruppi estremisti, alimentando così un conflitto già difficile da gestire da una prospettiva di sicurezza interna ed internazionale.

L’udienza di oggi ha rappresentato una svolta cruciale, poiché la Cassazione, nel marzo 2023, ha annullato le precedenti decisioni che li avevano scagionati. In particolare, i giudici avevano già stabilito un non luogo a procedere in precedenti fasi del processo. La Cassazione ha valutato che i reati contestati nelle due fasi processuali non fossero identici, aprendo così la strada a un nuovo procedimento che ha ripreso vita in Corte d’Assise a Sassari.

Risvolti legali e la posizione degli imputati

Nel processo di primo grado, la Corte d’Assise di Sassari aveva già emesso una sentenza il 7 marzo 2022, confermata in appello il 5 giugno 2023, che aveva portato a un non luogo a procedere. Tuttavia, con la nuova visione della Cassazione, il collegio difensivo si troverà a dover affrontare questioni legali complesse per difendere Zulkifal, Zubair e Siddique, ciascuno dei quali aveva già subito una forma di giudizio in merito ai medesimi fatti.

È significativa la figura di Alì Zubair, il quale è deceduto. La discussione legale si preannuncia intricata, poiché la difesa dovrà dimostrare l’esistenza del certificato di morte di Zubair in queste nuove circostanze. Essendo morto, la sua presenza nel procedimento suscita questioni relative alla modalità di prosecuzione del processo e alla sua carica di imputato.

Fattori che influenzano il nuovo processo

Sebbene il nuovo procedimento abbia avuto avvio oggi, il collegio difensivo ha già sollevato delle eccezioni relative alla competenza territoriale e ai capi di imputazione. Gli avvocati Franco Villa, Maria Luisa Lai, Carolina Scarano e Anna Barone sono parte integrante della difesa e si apprestano a far valere le proprie argomentazioni nella prossima udienza, programmata per il 10 dicembre.

La Corte avrà la responsabilità di esaminare queste eccezioni per stabilire la legittimità delle accuse e la validità del processo stesso. Questo passaggio sarà determinante per delineare il futuro legale degli imputati, poiché eventuali decisioni in merito potrebbero portare a significative modifiche del corso processuale. La tensione resta alta, con le conseguenze legali che potrebbero avere impatti maggiori sia sulla giustizia italiana che sulle percezioni di sicurezza pubblica.

Ultimo aggiornamento il 24 Settembre 2024 da Sofia Greco

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