“Soldato Peter” è un’opera cinematografica diretta da Gianfilippo Pedote e Giliano Carli, che narra la drammatica fuga di un giovane soldato austro-ungarico attraverso le linee nemiche italiane, durante gli ultimi giorni della Prima guerra mondiale. Il film sarà proiettato venerdì 24 gennaio alle 18.30 presso la Triennale di Milano, promettendo di essere un evento ricco di significato e riflessione sul tema della guerra e delle sue conseguenze.
Un evento di riflessione sulla guerra
L’appuntamento prevede la presenza del regista e di Benedetta Barzini, una delle protagoniste del film. Il curatore Damiano Gullì, noto per il suo lavoro nel campo dell’arte contemporanea e dei programmi pubblici alla Triennale, introdurrà la proiezione. L’accesso all’evento è gratuito, previa registrazione, fino a esaurimento posti. Questa iniziativa non si limita alla semplice visione di un film, ma diventa un’opportunità per riflettere sui temi complessi e attuali legati alla guerra, alla pace e alle ideologie che le sostengono.
La storia dietro “Soldato Peter”
Il film trae ispirazione dalla vita di Peter Pan, un soldato ungherese realmente esistito. Quella di Peter non è solo una fuga fisica attraverso le linee nemiche, ma un viaggio interiore che sfida il concetto di guerra stesso. “Soldato Peter” emerge come una critica alle atrocità che la guerra continua a generare nel mondo moderno, promuovendo una visione che invita a riflettere su delle ideologie e dei pensieri dominanti che portano alla divisione e al conflitto. Questa narrativa assume particolare rilevanza in un periodo in cui il mondo affronta conflitti irrisolti e la necessità di una maggiore comprensione tra i popoli torna ad essere centrale.
Un manifesto contro la guerra
La scelta di raccontare la storia di un giovane soldato nel contesto della Grande Guerra ha un significato profondo. Si tratta di un’opera che aspira a essere un manifesto contro la guerra, risvegliando nei spettatori una consapevolezza critica e una riflessione sulle proprie percezioni e valori. Peter, il personaggio ispirato a una figura storica, porta alla luce le angosce e le difficoltà di chi è costretto a vivere in un contesto di conflitto, dove la dignità umana rischia di essere calpestata.
Questo film si propone di essere un ponte tra passato e presente, una domanda aperta sulla natura della guerra e il suo impatto sulla società. La proiezione alla Triennale di Milano non è solo un evento culturale, ma un invito a un dialogo che trascende il tempo e lo spazio, ponendo interrogativi importanti sul futuro della nostra società.
Ultimo aggiornamento il 20 Gennaio 2025 da Sofia Greco