La Procura generale della Corte d’appello ha presentato argomenti solidi e precisi per ribaltare la sentenza di assoluzione nei confronti dell’ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, sua moglie Anna Maria e il figlio Marco, accusati dell’omicidio di Serena Mollicone, avvenuto 23 anni fa ad Arce. Gli elementi presentati sono definiti certi e convergenti verso un unico risultato, smentendo le precedenti motivazioni di assoluzione.
Le prova della porta degli alloggi e la dinamica dell’omicidio
Uno degli elementi chiave evidenziati dalla Procura riguarda la presunta dinamica dell’omicidio, che sarebbe avvenuto nella porta degli alloggi privati annessi alla caserma. Questo episodio avrebbe visto il coinvolgimento di Marco Mottola e la vittima Serena, con la testa di quest’ultima che sarebbe stata sbattuta violentemente contro la porta. Gli aspetti morfologici e materiali della porta coincidono con l’impatto descritto, secondo quanto affermato dalla Procura. Inoltre, le spiegazioni fornite dagli imputati non sono state ritenute precise, lasciando spazio a dubbi sulla loro versione dei fatti.
Alibi, depistaggi e testimonianze cruciali
Un altro punto su cui si sofferma l’accusa riguarda gli alibi e i depistaggi messi in atto dai Mottola per allontanare i sospetti da Marco e proteggere la carriera di Franco. Si sottolinea il ruolo strategico del maresciallo nel pianificare depistaggi e creare alibi falsi, coinvolgendo attivamente anche la moglie. Inoltre, viene evidenziato il riconoscimento di Marco come la persona vista litigare con Serena poco prima della sua scomparsa, con testimoni che confermano questo fatto. Le azioni intraprese dai Mottola per far sparire il corpo di Serena vengono descritte come un’azione deliberata e non conforme ai loro doveri morali.
Analisi del concorso in omicidio e il ruolo dei testimoni
Nel contesto del concorso in omicidio, la Procura ha delineato il coinvolgimento del carabiniere Vincenzo Quatrale e del testimone Santino Tuzi, al quale viene attribuita piena credibilità. Viene sottolineato che Tuzi, colpito dai rimorsi per non aver agito in difesa di Serena, avrebbe accusato i Mottola prima di togliersi la vita. Si evidenzia inoltre che non vi è istigazione da parte di Quatrale a questo gesto, né favoritismo nei confronti del carabiniere Francesco Suprano, il quale avrebbe nascosto la porta coinvolta nell’omicidio.
Approfondimenti
- Il testo analizzato si riferisce a un caso giudiziario in cui la Procura generale della Corte d’appello sta cercando di ribaltare la sentenza di assoluzione per l’omicidio di Serena Mollicone, avvenuto 23 anni fa ad Arce, che coinvolge l’ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, sua moglie Anna Maria e il figlio Marco.
1. Franco Mottola: Era un ex maresciallo dei carabinieri coinvolto nell’omicidio di Serena Mollicone. È accusato insieme alla moglie e al figlio dell’omicidio.
2. Anna Maria: Moglie di Franco Mottola, coinvolta nell’omicidio di Serena Mollicone.
3. Marco Mottola: Figlio di Franco Mottola, coinvolto nell’omicidio di Serena Mollicone. È accusato di avere avuto un ruolo chiave nella dinamica dell’omicidio.
4. Serena Mollicone: La vittima dell’omicidio, avvenuto 23 anni fa ad Arce. Il suo omicidio è al centro del processo giudiziario.
5. Arce: Luogo in cui è avvenuto l’omicidio di Serena Mollicone.
6. Vincenzo Quatrale: Carabiniere coinvolto nel concorso in omicidio. La Procura ha delineato il suo coinvolgimento nel caso.
7. Santino Tuzi: Testimone chiave nel processo. Viene attribuita piena credibilità alle sue testimonianze, e si ritiene che abbia accusato i Mottola prima di togliersi la vita.
8. Francesco Suprano: Carabiniere coinvolto nel caso, accusato di aver nascosto la porta coinvolta nell’omicidio.
La Procura ha presentato nuovi elementi, mettendo in discussione la precedente sentenza di assoluzione. Gli argomenti riguardano principalmente la presunta dinamica dell’omicidio, gli alibi, i depistaggi, e le testimonianze cruciali che potrebbero ribaltare la situazione processuale. Questo caso giudiziario è stato oggetto di numerose indagini e dibattiti, e la nuova presentazione di prove potrebbe portare a una diversa conclusione rispetto alla sentenza precedente.
Ultimo aggiornamento il 24 Giugno 2024 da Elisabetta Cina