Un inquietante episodio ha scosso profondamente la comunità di Lanzo, in provincia di Torino, dove la tomba di famiglia di Vittorio Sirianni è stata profanata. L’accaduto ha suscitato indignazione e orrore tra i cittadini, portando le autorità a indagare su un caso che riporta alla luce tristi eventi passati.
I dettagli dell’episodio inquietante
Violazione dei loculi e saccheggio
Nella notte tra il 15 e il 16 ottobre, i ladri hanno fatto irruzione nel cimitero di Lanzo, violando la cappella di famiglia di Vittorio Sirianni. I malviventi hanno aperto i loculi dove riposano la madre e il fratello del commerciante, entrambi scomparsi rispettivamente nel 2006 e nel 2009. La scoperta dell’orrendo gesto è stata fatta da Sirianni pochi giorni dopo, quando recatosi al cimitero ha avvertito un forte odore proveniente dalla sua cappella.
Analizzando la scena, Sirianni ha constatato che i ladri avevano frugato all’interno dei feretri, cercando probabilmente gioielli o altri oggetti di valore. Il commerciante ha raccontato di aver sempre saputo che i suoi cari non erano stati sepolti con beni di grande valore, menzionando una semplice catenina e una fede nuziale come unici possedimenti. La maldestra operazione di saccheggio, però, ha messo in luce l’ardore con cui i ladri hanno tentato di trovare un presunto tesoro.
Modalità di operazione dei ladri
I ladri hanno mostrato un’abilità insolita: sembrerebbe che avessero studiato attentamente l’operazione, tanto da riuscire ad aprire i loculi con precisione e a rimuovere lo strato di zinco protettivo. Al termine del loro atto vandalico, hanno anche riassettato i loculi come per non destare sospetti. Questa meticolosità ha insospettito gli investigatori, i quali ora ipotizzano che i profanatori possano avere intenzione di tornare sul posto.
Le reazioni della comunità e le indagini
L’impatto su Lanzo e le dichiarazioni di Vittorio Sirianni
L’episodio ha avuto un impatto devastante sulla comunità di Lanzo, che ha sempre considerato il cimitero un luogo sacro di rispetto e memoria. Vittorio Sirianni, visibilmente provato, ha descritto il gesto come “vergognoso e inqualificabile”, evidenziando come, pochi giorni prima, si fosse recato al cimitero per pregare senza notare nulla di strano. La rivelazione di quanto accaduto ha scosso profondamente non solo lui, ma l’intera popolazione.
Le indagini dei carabinieri di Venaria Reale
Le indagini sono ora nelle mani dei carabinieri della Compagnia di Venaria, che hanno avviato un’attività di analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza installate nell’area e in prossimità degli ingressi della città. Gli investigatori ritengono che l’operazione di profanazione sia stata orchestrata da un gruppo di tre o quattro individui, considerata la complessità e la tempistica richiesta per compiere tali atti.
Eventi analoghi nel passato
Un precedente inquietante a Corio Canavese
L’episodio di Lanzo non è un caso isolato. Circa dieci anni fa, un’altra profanazione si verificò nel cimitero di Corio Canavese, dove la tomba di una donna era stata saccheggiata. In quel frangente, i malviventi erano riusciti a portare via diversi gioielli, ma né il bottino né i responsabili furono mai rintracciati. Questa situazione ha lasciato un alone di mistero e disagio nella memoria collettiva degli abitanti della zona, evidenziando come la profanazione di tombe continui a costituire un problema per le comunità locali.