Progetto “Cambia-menti”: il percorso di riscatto dei detenuti di Secondigliano e Poggioreale

Il progetto “Cambia-menti” nelle carceri di Secondigliano e Poggioreale ha offerto ai detenuti opportunità di formazione e riflessione, promuovendo il recupero sociale attraverso laboratori interattivi e supporto professionale.
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Progetto "Cambia-menti": il percorso di riscatto dei detenuti di Secondigliano e Poggioreale - Gaeta.it

Un’importante iniziativa ha raggiunto la sua conclusione nelle case circondariali di Secondigliano e Poggioreale: il progetto “Cambia-menti“. Questo programma ha avuto l’obiettivo di accompagnare i detenuti verso un percorso di formazione personale e riflessione. Attraverso un insieme di attività mirate, gli ospiti di queste strutture hanno potuto affrontare temi significativi per il loro viaggio di reinserimento nella società.

Attività e obiettivi del progetto

Diffondere consapevolezza e promuovere un cambiamento positivo erano i fattori chiave di “Cambia-menti“. Durante i mesi di attuazione, il progetto ha coinvolto un gruppo selezionato di detenuti in laboratori interattivi, incontri con professionisti del settore e testimonianze personali. Tali attività sono state progettate per aiutare i partecipanti a esplorare soci*e complessi, come la comunicazione non violenta e la gestione delle emozioni.

Questi laboratori hanno avuto la finalità di stimolare il dibattito e la riflessione, offrendo ai detenuti spazi sicuri per condividere esperienze e difficoltà. L’approccio facilitato da esperti ha permesso ai partecipanti di acquisire una maggiore consapevolezza riguardo alle proprie scelte e alle conseguenze delle stesse. La presenza di esperti in psicologia e criminologia ha arricchito ulteriormente il programma, fornendo un supporto professionale per affrontare tematiche delicate.

Anche la Cooperativa Il Quadrifoglio ha giocato un ruolo cruciale nel supporto e nello sviluppo del progetto. Attraverso la loro esperienza, hanno potuto offrire una cornice di riferimento in grado di favorire l’emergere di nuove consapevolezze tra i detenuti coinvolti.

L’importanza della manifestazione di chiusura

L’evento di chiusura, che ha svoltosi di recente, ha visto la partecipazione di numerose figure istituzionali e esperti. Erano presenti il Garante regionale dei detenuti, Samuele Ciambriello, la direttrice della Casa Circondariale di Secondigliano, Giulia Russo, e il vice direttore della Casa Circondariale di Poggioreale, Stefano Martone. Il dibattito ha offerto l’opportunità di sottolineare i risultati ottenuti e di riflettere su come simili iniziative possano essere fondamentali nel processo di recupero sociale.

Oltre ai rappresentanti istituzionali, hanno partecipato anche professionisti del settore come la psicologa Marina Izzo e la criminologa Erica Gigante, unitamente a docenti universitari come Giacomo Di Gennaro, Marialuisa Iavarone e Giuseppe Ferraro. Questo incontro ha rappresentato un momento rilevante per valutare l’efficacia del progetto e per rileggere le esperienze dei partecipanti. In quest’ambito, Ciambriello ha evidenziato quanto sia cruciale dare attenzione alle storie individuali e promuovere una nuova visione riguardo alle problematiche legate alla violenza.

I risultati e le prospettive future

L’esperienza di “Cambia-menti” ha evidenziato come tali progetti possano effettivamente aiutare i detenuti a riscoprire sé stessi e le loro capacità. La presidente de Il Quadrifoglio, Lidia Ronghi, ha sottolineato i significativi progressi ottenuti dai partecipanti. Molti di loro hanno mostrato un vero interesse nel voler cambiare la propria vita e hanno iniziato a riconoscere le responsabilità delle proprie azioni.

Creare spazi di confronto e dialogo è fondamentale per dare voce a chi si trova in situazioni difficili. Durante questi incontri, i detenuti hanno avuto lo spazio per esprimere le proprie inquietudini, arricchendo così il loro percorso formativo. Sciogliere i nodi sul tema della violenza passa non solo attraverso la riflessione individuale, ma anche tramite la consapevolezza collettiva. I risultati ottenuti finora sono motivo di corretto ottimismo per il futuro, mostrando che il cambiamento è possibile ancor prima del reale reinserimento nella società.

L’approccio propugnato da “Cambia-menti” rappresenta un passo importante verso la costruzione di un sistema penitenziario che favorisca il recupero e la riabilitazione dei detenuti, conferendo loro nuove speranze e opportunità.

Ultimo aggiornamento il 31 Ottobre 2024 da Sofia Greco

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