Il progetto esecutivo di miglioramento sismico dell’eremo di San Leonardo a Montefortino, un’importante struttura storica e religiosa della regione Marche, è in fase di definizione. Il frutto di questa iniziativa è la volontà dell’arcidiocesi di Fermo di recuperare e preservare un patrimonio culturalmente significativo, segnato pesantemente dagli eventi sismici che hanno colpito la zona tra il 2016 e il 2017. Questo articolo esplorerà lo stato attuale dell’eremo, i danni subiti, il progetto di miglioramento sismico e le prospettive future.
Stato attuale dell’eremo di San Leonardo
L’eremo di San Leonardo è una struttura religiosa situata a Montefortino, nel Fermano. Di proprietà del monastero delle monache benedettine di Santa Vittoria in Matenano, l’eremo ha subito significativi danni a causa del terremoto che ha colpito le Marche tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017. Tra i vari danni, le strutture portanti del loggiato e la parete dell’abside, che si affaccia sulla Gola dell’Infernaccio, sono risultati particolarmente compromessi. Nel 2017, l’edificio è stato dichiarato inagibile, dando inizio a un lungo processo di messa in sicurezza e recupero della struttura.
La comunicazione riguardante la situazione attuale dell’eremo, condivisa dall’arcivescovo di Fermo, Rocco Pennacchio, ha fatto luce sulle difficoltà e sulle prospettive future del sito, richiamando l’attenzione della comunità locale e degli appassionati di cultura e storia.
Il progetto di miglioramento sismico
L’arcidiocesi di Fermo ha annunciato che il progetto esecutivo di miglioramento sismico dell’eremo di San Leonardo è stato affidato all’ingegner Massimo Conti, della En.Ar Conti srl. Questo progetto si prefigge di gestire le problematiche strutturali evidenziate dai danni sismici. Nella nota ufficiale, l’ingegnere Conti ha sottolineato che le lesioni sulle facciate testimoniano l’innesco di cinematismi delle murature, con alcuni punti che risultano vicini al crollo. È stata quindi avviata una serie di misure di messa in sicurezza, che hanno incluso il confinamento delle spinte e la stabilizzazione delle parti più compromesse.
Le operazioni previste dal progetto comprendono interventi di consolidamento su vari elementi strutturali, quali murature, fondazioni, copertura, abside e solai. Inoltre, ci sarà anche la sistemazione del bagno esterno, per garantire un utilizzo adeguato dell’eremo da parte della comunità e dei visitatori. Tali interventi si pongono l’obiettivo di restituire all’eremo la sua funzionalità e sicurezza, attraverso un’accurata analisi delle problematiche tecniche riscontrate.
Indagini geologiche e geotecniche
Recentemente, sono state condotte indagini geologiche e geotecniche dettagliate per analizzare la stabilità del sito. Questi sondaggi hanno permesso di rilevare gli effetti del sovrascorrimento legato all’orogenesi dei Monti Sibillini, fenomeno geologico che ha modificato l’assetto delle rocce. Le indagini hanno rivelato la presenza di pieghe e faglie, che saranno oggetto di approfondimenti per garantire la sicurezza delle strutture e l’integrità del terreno su cui insiste l’eremo.
Questi studi sono cruciali non solo per la sicurezza degli interventi futuri, ma anche per la pianificazione di opere che siano rispettose dell’integrità paesaggistica e geologica della zona. L’analisi geo-meccanica delle rocce affioranti, infatti, si dimostra fondamentale per capire quali misure adottare e come procedere in modo efficace e sicuro nella ricostruzione.
Prospettive future e tempistiche
Le prospettive per l’eremo di San Leonardo sono incoraggianti, con un progetto che prevede di essere sottoposto all’ufficio ricostruzione entro il 2024. Una volta presentato, l’ufficio procederà con la necessaria istruttoria per garantire l’accesso ai fondi di finanziamento, che saranno gestiti dal commissario per la ricostruzione, previa approvazione del decreto. Tuttavia, le tempistiche per l’inizio dei lavori, sebbene si speri siano rapide, rimangono difficili da determinare.
Questo progetto non solo mira a ripristinare l’integrità dell’eremo, ma è anche un passo fondamentale per rivitalizzare la comunità locale e preservare un pezzo importante del patrimonio culturale marchigiano. La rinascita di questo sito storico rappresenta un segnale incoraggiante per le zone colpite da eventi sismici, evidenziando l’importanza di un’adeguata pianificazione e intervento nella ricostruzione post-terremoto.