Progetto di pasticceria artigianale offre opportunità a detenuti della Casa Circondariale di Vibo Valentia

Progetto di pasticceria artigianale offre opportunità a detenuti della Casa Circondariale di Vibo Valentia

Un progetto di pasticceria artigianale nella Casa Circondariale di Vibo Valentia offre ai detenuti formazione e opportunità lavorative, promuovendo inclusione sociale e riscatto attraverso competenze pratiche.
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Progetto di pasticceria artigianale offre opportunità a detenuti della Casa Circondariale di Vibo Valentia - Gaeta.it

Un’iniziativa innovativa sta prendendo forma all’interno della Casa Circondariale di Vibo Valentia, combinando formazione, inclusione sociale e inserimento lavorativo attraverso la pasticceria artigianale. Questa proposta si avvale di ingredienti semplici ma preziosi, come farina integrale di grani antichi, uova e burro, ed è animata dalla volontà di riscatto da parte dei partecipanti. Gli effetti positivi di questo progetto non solo permetteranno ai detenuti di sviluppare competenze pratiche, ma anche di reintegrarsi nella società in un panorama lavorativo spesso difficile.

Collaborazioni significative e obiettivi del progetto

L’iniziativa di pasticceria è il frutto di una collaborazione tra Mulinum, un’azienda agricola con sede a Catanzaro nota per la sua specializzazione nella produzione di farine da grani antichi, e la Caritas diocesana di Mileto, che ha il compito di supportare le attività caritative e sociali della zona. Insieme a queste realtà, la direzione del carcere ha reso possibile l’implementazione di un programma di formazione destinato a venti detenuti del circuito di Media Sicurezza. Attraverso il progetto “Seconda Chance”, ideato dalla giornalista Flavia Filippi, i detenuti hanno l’opportunità di apprendere l’arte della pasticceria, sviluppando competenze utili per il futuro.

Questa iniziativa non si limita alla formazione professionale, mira a creare un ponte tra il mondo imprenditoriale e quello penitenziario, favorendo l’inserimento lavorativo per coloro che hanno pagato il loro debito con la società. La direttrice del carcere, Angela Marcello, insieme alla capo area educativa, Barbara Laganà, e alla referente del progetto, Caterina Maletta, hanno espresso il loro entusiasmo per questa opportunità di crescita personale e professionale per i detenuti, evidenziando come questo rappresenti un’importante tappa nel loro percorso di riabilitazione.

I protagonisti e il processo di apprendimento

All’interno di questo progetto, diversi attori giocano ruoli determinanti. La Casa Circondariale fornisce gli spazi necessari per lo svolgimento delle attività laboratoriali, mentre Mulinum offre la propria esperienza nel settore. Non va dimenticato il contributo fondamentale della Caritas di Mileto, rappresentata da don Antonio Pileggi e Raffaele Cuppari, che si occupano dell’acquisto delle materie prime e delle attrezzature. È necessaria anche la figura di Valeria Votano, referente per la Calabria dell’associazione “Seconda Chance”, che sostiene l’iniziativa e garantisce il monitoraggio dei progressi.

Durante il programma, i detenuti hanno la possibilità di apprendere da un’esperta pasticcera dell’azienda agricola e dalle educatrici del carcere, migliorando costantemente le loro capacità. La produzione di biscotti Mulinum, realizzati con ingredienti di alta qualità, rappresenta non solo un momento di apprendimento pratico, ma anche un gesto concreto di solidarietà: i prodotti realizzati verranno infatti distribuiti alle famiglie in difficoltà attraverso le reti di Caritas. Questo aspetto del progetto mette in evidenza la volontà di unire il gusto alla solidarietà, trasformando la pasticceria in un vero e proprio strumento di riscatto sociale.

Riflessioni sul futuro del progetto

La realizzazione di questo progetto, come sottolineato da Stefano Caccavari, fondatore di Mulinum, rappresenta un segnale di speranza e possibilità di avvenire per un’idea di inclusione e solidarietà. La convinzione è che si possa costruire un futuro migliore anche laddove sembra che non ci siano più opportunità. Tale iniziativa fa emergere il potenziale di trasformazione dei detenuti che, affrontando la loro realtà, possano anche riconoscere e valorizzare le proprie abilità.

Il ripristino dell’autonomia lavorativa è un obiettivo ambizioso, ma con iniziative come questa, gli spazi per il cambiamento si ampliano. L’unione delle competenze imprenditoriali con il desiderio di riscatto dei detenuti crea un ambiente fertile per nuove possibilità, sottolineando come ogni passo nel loro percorso di riabilitazione possa contribuire a restituire un senso di dignità e di appartenenza alla società.

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