A Roma, un ambizioso progetto di inclusività sociale sta mobilitando le forze di Tetrabondi Onlus, insieme alle università Roma Tre e Sapienza. L’iniziativa prevede la creazione del primo Parco Inclusivo Universale all’interno di Parco Schuster, un luogo che mira a garantire accesso e partecipazione a tutti, compresi coloro che affrontano sfide di disabilità. Nonostante alcune difficoltà iniziali riguardo al finanziamento, il sogno di realizzare questo spazio inclusivo non è ancora svanito. La richiesta di implementazione è stata posticipata al 2026, ma l’impegno per un mondo più inclusivo continua a brillare.
La nascita di Tetrabondi e il suo impegno per inclusività
Tetrabondi Onlus è stata fondata nel 2018 da Valentina Perniciaro, una mamma che ha affrontato le dure prove legate alla prematurità di suo figlio Sirio. Dopo un arresto cardiaco a pochi giorni dal ritorno a casa, Sirio ha intrapreso un lungo percorso di recupero, supportato da un’équipe dedicata di operatori sanitari. Questa esperienza ha ispirato Valentina a creare un’associazione che combatte per i diritti delle persone con disabilità, per far sì che ognuno possa vivere una vita piena e soddisfacente, senza esclusioni o stigmatizzazioni. Le parole di Valentina riflettono la passione e la determinazione che accompagnano il lavoro di Tetrabondi: “Vogliamo un mondo che sia anche degli ultimi e degli storti.” Da queste parole nasce l’idea di progettare un parco accessibile, un vero e proprio laboratorio di inclusione sociale.
Collegandosi con il Dipartimento di Architettura di Roma Tre e il Dipartimento di Neuroscienze Umane della Sapienza, Tetrabondi ha tracciato le fondamenta di un progetto che contempli cinque aree ludiche, pensate per garantire l’accesso a tutti, indipendentemente dalle loro abilità fisiche o sensoriali. La realizzazione di questo parco non rappresenta solo un’opportunità di svago, ma un passo concreto verso una città più giusta e aperta.
Dettagli del progetto di parco inclusivo universale
Il cuore del progetto, che si sta sviluppando a Parco Schuster, prevede la creazione di spazi di gioco e aree sociali progettati appositamente per accogliere persone con disabilità. Soggetti esperti hanno mappato le necessità della comunità locale per garantire che il parco risponda ai veri bisogni delle persone. Oltre ai giochi accessibili e ai percorsi sensoriali, il piano include spazi per eventi culturali e attività sportive, mantenendo sempre al centro il concetto di accessibilità.
Nel febbraio 2023, Tetrabondi ha ricevuto comunicazioni positive riguardo alla disponibilità di fondi giubilari destinati alla riqualificazione di aree verdi a Roma. Questo momento ha rappresentato un impulso significativo per il progetto, con i team di ricerca che hanno iniziato a lavorare attivamente alla pianificazione. Il progetto è stato ben accolto sia dall’amministrazione municipale che dalle associazioni attive nella comunità, creando un forte legame tra le realtà del territorio.
Le difficoltà e le aspettative future
Nonostante le prospettive iniziali sembrassero promettenti, la situazione attuale ha portato a una revisione delle aspettative. Il cantiere, avviato recentemente, ha finora riguardato solo parzialmente l’area del sagrato e l’immobile limitrofo, destinato a diventare un centro di informazioni. Risulta evidente la mancanza di accessibilità piena, con le aree pensate per l’inclusione socializzata che sono rimaste in gran parte inattuate. I progetti per l’installazione di ausili per la mobilità e strutture di supporto adatte alle disabilità sensoriali non sono stati realizzati.
Il messaggio di Valentina Perniciaro, espresso attraverso una lettera al sindaco Roberto Gualtieri, è chiaro: nonostante le promesse non mantenute, il desiderio di progresso e di inclusione rimane forte. Si continua a lavorare per fare di Parco Schuster un esempio di come le città possano essere trasformate in luoghi accoglienti e arricchenti per tutte le persone, indipendentemente dalle loro condizioni di salute.
Il futuro del parco inclusivo di Roma
La difesa dei diritti di inclusione non può fermarsi. Tetrabondi Onlus continuerà a supportare il progetto e a chiedere il rispetto delle promesse fatte alle famiglie e alla comunità. Valentina e i suoi collaboratori non si arrenderanno, sperando che il parco possa diventare un faro di esempio per altre città e una realtà dove tutti possono sentirsi a casa. L’appello alla municipalità è chiaro: le aspettative di inclusione universale devono diventare la norma e non l’eccezione. Ora, l’attesa è per il 2026, quando la comunità potrà rivedere il potenziale di un parco realmente accessibile e inclusivo.
Ultimo aggiornamento il 26 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina