La discussione riguardo alla revisione delle accise sulle birre in Italia sta guadagnando spazio nelle comunicazioni ufficiali del settore. Recentemente, Alfredo Pratolongo, Presidente di AssoBirra, ha espresso la sua posizione sulla necessità di attenuare il carico fiscale che grava sui produttori, in particolare sui piccoli birrifici che faticano a emergere nel panorama competitivo attuale. Pratolongo ha auspicato che questa misura venga accolta con favore nel decreto Milleproroghe, evidenziando come tale cambiamento possa rivelarsi fondamentale per l’intero comparto della birra italiana.
L’importanza della riduzione delle accise
La riduzione delle accise rappresenta un tema scottante non solo per i grandi birrifici, ma anche per le piccole realtà che producono birra artigianale. Pratolongo ha ringraziato i membri della Commissione Bilancio della Camera per aver approvato un emendamento che contempla la riduzione delle accise per il 2025, focalizzandosi in particolare sui produttori che non superano i 60.000 hectolitri di produzione annua. Questa scelta si pone come un gesto di sostegno per chi opera su scala limitata e contribuisce alla diversificazione del mercato.
Il presidente di AssoBirra ha evidenziato il parere favorevole pervenuto in precedenza dalla Commissione Agricoltura, che aveva un obiettivo più ampio e ambizioso: estendere le riduzioni delle accise non solo ai piccoli produttori, ma a tutti gli attori del settore. Pratolongo sostiene che una misura del genere possa stimolare gli investimenti lungo tutta la filiera, permettendo così un rilancio dell’industria birraia italiana. La strategia di ampio respiro non rappresenterebbe soltanto un’opportunità per le imprese, ma costituirebbe anche un vantaggio per il consumatore finale.
Impatto sui consumatori e sul mercato
La tassazione attuale grava in modo significativo sul prezzo finale della birra, con oltre il 40% della cifra destinata a coprire le accise. Questo parametro influisce in modo particolare sulle fasce più vulnerabili della popolazione, le quali tendono a scegliere formati di birra tradizionali come quello da 0,66 cl. Pratolongo ha osservato che l’onere fiscale attuale è sproporzionato rispetto alla realtà economica per molti consumatori.
Adottare una riduzione delle accise non sarebbe solo un modo per favorire i produttori, ma potrebbe anche incidere positivamente sulle abitudini di acquisto dei consumatori. Se il prezzo finale risultasse più accessibile, si potrebbe assistere a un aumento dei consumi, con un effetto a cascata su tutta la catena produttiva e distributiva. Con una misura di questo tipo, birrerie e pub potrebbero essere incoraggiati a diversificare le loro offerte e investire in un’esperienza di consumo più variegata e arricchente.
Conclusioni sulla proposta di legge
Il dibattito sulla riduzione delle accise sulla birra è solo all’inizio, ma è innegabile come una legge in tal senso avrebbe il potenziale di apportare una serie di benefici tangibili sia per i produttori che per i consumatori. Alfredo Pratolongo e AssoBirra continuano a fare pressione sulle istituzioni affinché si compia un passo concreto verso un ambiente più favorevole per la produzione e il consumo di birra in Italia. La speranza è che con il consenso da parte delle varie commissioni e l’accoglimento nel decreto Milleproroghe, si possa finalmente tracciare un nuovo corso per il settore birraio italiano, assicurando una crescita duratura e sostenibile per tutti gli attori coinvolti.
Ultimo aggiornamento il 18 Dicembre 2024 da Sofia Greco