Proposte legislative per un nuovo ministero del Cinema: il settore in attesa di riforme

Proposte legislative per un nuovo ministero del Cinema: il settore in attesa di riforme

Il cinema italiano affronta incertezze e sfide, con proposte di riforma da Forza Italia e Partito Democratico per un ministero o un’agenzia dedicata alla gestione del settore.
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Il cinema italiano affronta incertezze e difficoltà, con dimissioni nella commissione Cinema e proposte di riforma in arrivo. Forza Italia propone un ministero dedicato al cinema per affrontare le sfide del settore, mentre il Partito Democratico suggerisce la creazione di un'Agenzia per gestire politiche pubbliche specifiche. Queste iniziative sono ben accolte dal regista Pupi Avati, che le considera opportunità per - Gaeta.it

Il cinema italiano si trova attualmente in una fase di incertezze e difficoltà, mentre si attende un decreto per il tax credit e una ristrutturazione della commissione Cinema del ministero della Cultura. Con le recenti dimissioni di sette dei dodici membri della commissione, le proposte per una nuova governance del settore iniziano a prendere forma. Due disegni di legge, uno sostenuto da Forza Italia e l’altro dal Partito Democratico, si pongono l’obiettivo di creare un’agenzia o un ministero autonomo per la gestione del cinema, rispondendo a una necessità core della filiera che non ha più tempo da perdere.

La proposta di Forza Italia per un ministero del Cinema

La prima proposta, che ha attirato l’attenzione, è quella presentata dal senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia, che prevede l’istituzione di un ministero dedicato esclusivamente al Cinema. Secondo Gasparri, questo nuovo dicastero dovrebbe occuparsi di tutti gli aspetti afferenti al settore, dalle produzioni cinematografiche alla gestione delle sale. L’obiettivo è di fornire un’attenzione specifica alle problematiche del cinema italiano, che sta attraversando una stagione complessa.

Le sfide incontrate dal settore

Gasparri ha evidenziato quanto sia necessario dotare il settore di un trattamento adeguato, sottolineando le molteplici sfide che il panorama cinematografico affronta. “Il ministero dovrebbe avere persone competenti, focalizzate sule questioni del cinema, senza doversi occupare di ulteriori ambiti come la musica dal vivo o l’editoria,” ha affermato. Questo è un punto cruciale, poiché una gestione competente potrebbe favorire una rinascita dell’industria cinematografica, riportando il cinema italiano sotto i riflettori e ristabilendo il legame con il pubblico.

Gasparri ha inoltre richiamato l’attenzione sulla chiusura di numerose sale cinematografiche, suggerendo che queste strutture potrebbero essere riconvertite per altri usi, come centri commerciali. Questo è un problema che non colpisce solo Roma, ma ha una portata nazionale e solleva interrogativi sulle politiche di sostegno esistenti. L’idea di un ministero del Cinema, quindi, mira a rispondere a queste sfide in modo diretto e risoluto.

L’alternativa del Partito Democratico: Agenzia per il Cinema

Sul fronte opposto, il Partito Democratico ha lanciato una proposta per la creazione di un’Agenzia per il Cinema. La necessità di un ente con funzioni di progettazione e gestione delle politiche pubbliche per il settore è stata sottolineata dalla segretaria del PD, Elly Schlein. Questa proposta si propone di rispondere alle esigenze del settore, che ha recentemente manifestato preoccupazioni circa la mancanza di politiche di sostegno adeguate.

Funzioni dell’agenzia proposta

L’agenzia avrebbe il compito di promuovere e sviluppare il settore cinematografico, operando in stretta collaborazione con il ministero della Cultura e con altri enti statali. Secondo Schlein, il rischio di subordinare la cultura a controlli politici è un elemento da evitare. “Ciò che emerge è l’esigenza di un modello gestionale distinto e focalizzato, che garantisca autonomia e libertà creativa,” contrastando l’idea che il cinema debba essere solo un tema da campagna elettorale.

Questa proposta si configura come una risposta diretta ai timori degli operatori del settore, i quali hanno espresso più volte la necessità di un sostegno concreto e non sporadico. La possibilità di avere un’agenzia dedicata al cinema, simile a quelle esistenti in altri paesi come la Francia, è un aspetto su cui esiste una crescente concordanza tra i professionisti del settore.

La reazione del mondo del Cinema

Il regista Pupi Avati, noto per il suo attivismo a favore della cinematografia, ha accolto con entusiasmo entrambe le proposte, definendole un “miracolo” e un passo positivo per il settore. Secondo Avati, la convergenza di proposte provenienti da partiti diversi è un segno di attenzione e rispettabilità per il cinema italiano. Ha sottolineato che il fatto che Forza Italia e il PD stiano promuovendo iniziative parallele rappresenta un’opportunità per avere un referente competente e dedicato, una figura di raccordo che possa risolvere problemi concreti e fare da punto di riferimento.

Avati ha anche insistito sull’importanza di portare avanti queste iniziative, affermando che eventuali opposizioni sarebbero da considerare un attacco diretto alla cultura cinematografica. È chiaro che la comunità del cinema aspetta, con impazienza, una riforma che possa dare nuova vita a un settore storicamente significativo per l’Italia. L’osservazione attenta dello sviluppo di queste proposte sarà cruciale per comprendere come il governo intenderà affrontare le sfide future e valorizzare la cultura cinematografica nel paese.

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