Proroga dell’accordo regionale per medici di medicina generale in emergenza sanitaria in Molise

Il Molise affronta gravi carenze di personale medico nel servizio d’emergenza, con 47 posizioni vacanti. La proroga dell’accordo regionale mira a migliorare la situazione, ma servono soluzioni a lungo termine.
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Proroga dell'accordo regionale per medici di medicina generale in emergenza sanitaria in Molise - Gaeta.it

Il settore della sanità in Molise sta affrontando criticità importanti, in particolare riguardo alla disponibilità di personale medico nel contesto dell’emergenza sanitaria territoriale. Il Commissario ad Acta, Marco Bonamico, ha recentemente annunciato la proroga dell’Accordo regionale per la rimodulazione delle attività aggiuntive dei Medici di Medicina Generale convenzionati. Questo provvedimento si estenderà fino al 31 dicembre e risponde a una necessità urgente vista la continua diminuzione dell’organico disponibile nel Servizio di emergenza territoriale 118.

La situazione attuale del personale medico in Molise

Attualmente, il Servizio di emergenza territoriale in Molise è composto da 16 postazioni operative e dispone di una dotazione di 96 medici. Tuttavia, la realtà è ben lontana da una copertura adeguata dei servizi sanitari necessari. Nonostante le iniziative attuate per attrarre nuovi professionisti medici nel sistema, il numero di incarichi vacanti resta estremamente elevato, con 47 posizioni a tempo indeterminato ancora non ricoperte. Questa carenza di personale non solo limita la capacità di risposta del servizio sanitario, ma compromette anche la qualità dell’assistenza fornita ai cittadini, specialmente in situazioni di emergenza.

Le recenti uscite di cinque medici dal SET per essere trasferiti ai Pronto soccorso hanno accentuato questo problema, portando a un’ulteriore difficoltà nel garantire la continuità del servizio d’emergenza. Inoltre, l’aumento dei periodi di assenza dei medici per motivi di salute ha aggravato ulteriormente la situazione, creando una situazione di stress e sovraccarico per il personale rimasto in servizio.

Le misure adottate dal Commissario ad Acta e il ruolo del Sub Commissario

In risposta a questa emergenza, Marco Bonamico ha collaborato con il Sub Commissario Ulisse Di Giacomo per prorogare l’Accordo regionale che disciplina le attività aggiuntive dei MMG. Questa iniziativa è volta a garantire una maggiore flessibilità nel sistema delle emergenze, permettendo ai medici di organizzarsi in modo più efficace e di rispondere adeguatamente alle esigenze del territorio. L’accordo prevede infatti che i medici possano essere impiegati in attività straordinarie, consentendo una migliore distribuzione delle risorse e un’accessibilità tempestiva ai servizi di emergenza.

Il provvedimento rappresenta un tentativo di stabilizzare la situazione attuale e di affrontare le criticità legate alla carenza di personale. La proroga offre, almeno temporaneamente, una soluzione parziale per superare i gap esistenti nella risposta sanitaria e garantire che i pazienti ricevano assistenza il più rapidamente possibile.

Le prospettive future per la sanità molisana

La proroga dell’accordo per le attività aggiuntive dei medici di medicina generale è una misura necessaria, ma non sufficiente per affrontare le radici del problema della carenza di personale nel sistema sanitario molisano. La situazione richiede un’analisi più approfondita e strategie a lungo termine per attrarre e trattenere i medici nel territorio. Tra le possibili soluzioni vi sono incentivi economici, programmi di formazione e opportunità di lavoro più flessibili, destinati a rendere la professione più allettante per i medici.

È fondamentale che le autorità sanitarie localizzino le cause della fuga di professionisti e lavorino per migliorare le condizioni di lavoro e di vita nella regione. Solo in questo modo si potrà garantire un servizio sanitario adeguato ai bisogni della popolazione molisana, creando un ambiente sostenibile e attrattivo per i medici. La comunità attende con speranza che le misure implementate oggi non solo possano alleviare l’urgenza immediata, ma contribuiscano anche a costruire un sistema sanitario più robusto e resiliente in futuro.

Ultimo aggiornamento il 2 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina

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