La protesta nel pomeriggio di oggi ha visto coinvolti numerosi familiari delle vittime del terremoto dell’Aquila del 2009, riunitisi per contestare sentenze giudiziarie che considerano inaccettabili. I partecipanti hanno espresso sentimenti di rabbia e dolore, sottolineando il loro desiderio di giustizia e ricordo per chi ha perso la vita in quella tragica notte.
Il contesto della protesta
L’Aquila ha vissuto una delle sue pagine più drammatiche il 6 aprile 2009, quando un devastante terremoto provocò la morte di 309 persone, oltre a feriti e ingenti danni materiali. Da quel tragico evento, le lotte legali per i risarcimenti e la richiesta di giustizia per le vittime non si sono mai fermate. Oggi, i familiari delle vittime hanno manifestato contro una serie di sentenze che ritengono profondamente ingiuste. Tra queste, l’ultima che ha confermato l’assoluzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito alla morte di sette studenti, ha riacceso le tensioni.
Le sentenze in questione sono state definite “choc” dai familiari, i quali dichiarano di sentirsi sfavoriti e inascoltati dai tribunali. La decisione di far pagare ai familiari circa 14 mila euro di spese legali per il processo ha ulteriormente scatenato il malcontento. L’intento della mobilitazione è evidenziare il fatto che “Le vittime non hanno colpa”, alla ricerca di risposte e giustizia.
La voce dei familiari delle vittime
Durante la manifestazione, Vincenzo Vittorini, che ha perso moglie e figlia nel terremoto, ha preso la parola per esprimere le inquietudini della comunità aquilana. Vittorini ha chiarito che l’azione non è contro i giudici, ma piuttosto un tentativo di richiamare l’attenzione su situazioni giudiziarie che sembrano ignorare la tragedia vissuta da molte famiglie.
“Io stesso sono qui per ricordare”, ha affermato Vittorini. “Vogliamo che il dramma di queste vite perdute non venga dimenticato, e che chi ha responsabilità sia chiamato a risponderne. È inaccettabile che ci troviamo ancora a discutere di sentenze così dolorose.”
L’unità tra i familiari e i cittadini aquilani è palpabile, con molti di loro presenti per sostenere la causa. Diverse associazioni e comitati spontanei hanno preso parte alla manifestazione, rimanendo uniti nel loro obiettivo di mantenere viva la memoria delle vittime del sisma.
La solidarietà della comunitÃ
Oltre ai familiari delle vittime, la manifestazione ha visto la partecipazione di cittadini aquilani che si sono sempre schierati al fianco delle istanze dei familiari. Tra i gruppi presenti, ha fatto capolino anche parte della tifoseria dell’Aquila Calcio 1927, a dimostrazione di come la comunità si sia unita attorno a una causa comune, condividendo il dolore e l’ingiustizia delle recenti sentenze.
Il progetto documentaristico “Storie di Giustizia” collabora con i manifestanti per dare maggiore visibilità alle loro storie e alle richieste di giustizia. Questo progetto intende raccontare la lotta dei familiari per la verità , mantenendo alta l’attenzione sulla questione e sulle problematiche legali che continuano a emergere.
Le voci unite dei presenti a L’Aquila rappresentano una richiesta di dignità , rispetto e solidarietà in un periodo in cui si sentono spesso frustrati nel loro percorso di giustizia.