Protesta a Sulmona contro la centrale Snam: attivisti pronti a sfidare la legge

Protesta a Sulmona contro la centrale Snam: attivisti pronti a sfidare la legge

Tensione a Sulmona per la protesta dei comitati ambientali contro la centrale di compressione Snam, accusata di irregolarità e impatti negativi su beni storici e sull’ambiente.
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A Sulmona, la realizzazione della centrale di compressione della Snam ha scatenato tensioni tra i cittadini e le autorità locali. I comitati ambientalisti, guidati da Mario Pizzola, hanno protestato contro presunti abusi e irregolarità nei procedimenti burocratici, denunciando danni ambientali e culturali. Snam ha ribadito il rispetto delle normative, ma la situazione rimane tesa, con preoccupazioni sul futuro - Gaeta.it

Un clima teso si vive a Sulmona, dove il dibattito sulla realizzazione della centrale di compressione della Snam ha attirato l’attenzione dei cittadini e delle autorità locali. I Comitati cittadini per l’ambiente hanno organizzato una protesta davanti ai cancelli del cantiere a Case Pente, esprimendo le proprie preoccupazioni riguardo l’impatto ambientale e le irregolarità nei procedimenti burocratici. Mario Pizzola, portavoce del gruppo, ha dichiarato la volontà di assumersi eventuali responsabilità legali, affermando che la loro protesta è una forma di disobbedienza civile contro ciò che considerano illegittimo.

la protesta dei comitati ambientali

Mario Pizzola ha guidato un gruppo di cinque attivisti nei pressi del cantiere, nonostante le indicazioni del questore dell’Aquila che avevano imposto di mantenere una distanza di sicurezza per proteggere sia i manifestanti che il traffico veicolare. Il portavoce ha comunicato che il presidio è parte di un’azione di disobbedienza civile non violenta, sottolineando l’importanza di rispettare la legalità e facendo notare che la Snam potrebbe operare al di fuori delle norme. La protesta intende richiamare l’attenzione su presunti abusi da parte dell’azienda e sulla mancanza di interventi da parte delle autorità competenti.

le irregolarità evidenziate dai protestanti

Pizzola ha messo in luce che la costruzione della centrale è avvenuta senza il rispetto delle prescrizioni previste dal decreto VIA, e ha menzionato che i lavori proseguono con un’autorizzazione scaduta. Ha denunciato la distruzione di beni storici e culturali, tra cui reperti archeologici risalenti a 4000 anni fa, e il taglio illegale di 317 alberi di ulivo. Queste affermazioni sollevano interrogativi sulla gestione dei progetti infrastrutturali da parte della Snam e sul loro rispetto delle normative ambientali.

la posizione di snam

In risposta alle criticità sollevate dai manifestanti, Snam ha riaffermato il proprio impegno al rispetto delle normative vigenti nei suoi progetti infrastrutturali. L’azienda sostiene che le attività a Sulmona, come in altre parti d’Italia, si svolgono in piena conformità con le leggi e attraverso un dialogo costante con le autorità locali. Snam ha inoltre dichiarato di applicare standard di monitoraggio ambientale rigorosi, talvolta superiori ai requisiti legislativi, e ha promesso di continuare a lavorare in trasparenza per garantire il coinvolgimento delle comunità locali.

la tensione rimane alta

La situazione rimane delicata e la tensione tra le autorità e i comitati per l’ambiente potrebbe portare a ulteriori sviluppi, mentre i cittadini continuano a manifestare le loro preoccupazioni riguardo il futuro di Sulmona e l’impatto delle infrastrutture sul territorio.

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