Protesta a Venaria Reale contro la delocalizzazione: lavoratori in piazza per il futuro del lavoro

Protesta a Venaria Reale contro la delocalizzazione: lavoratori in piazza per il futuro del lavoro

Oltre 300 lavoratori della Magneti Marelli protestano a Venaria Reale contro la delocalizzazione, chiedendo il supporto delle istituzioni per salvaguardare posti di lavoro e competenze locali.
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Protesta a Venaria Reale contro la delocalizzazione: lavoratori in piazza per il futuro del lavoro - Gaeta.it

Questa mattina, a Venaria Reale, si è svolta una manifestazione che ha acceso i riflettori sulla difficile situazione dei dipendenti della Magneti Marelli. Oltre 300 lavoratori hanno partecipato attivamente alla protesta in piazza Vittorio Veneto, esprimendo la loro contrarietà alla delocalizzazione decisa dall’azienda. L’evento, fortemente sostenuto dalle sigle sindacali FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM e AQCF, ha portato in primo piano non solo le preoccupazioni economiche legate alla perdita dei posti di lavoro, ma anche l’importanza di proteggere un patrimonio di competenze e professionalità ampiamente radicate nel territorio.

La protesta e le richieste dei lavoratori

La decisione della Magneti Marelli di trasferire parte della produzione e i processi di ricerca e sviluppo in paesi con costi inferiori ha suscitato un’allerta tra i lavoratori e nella comunità locale. Durante la manifestazione, i sindacati hanno comunicato con chiarezza la loro posizione, esprimendo la necessità di affrontare con urgenza la questione della delocalizzazione. Spiegano che questa mossa non implica solo un impoverimento del mercato del lavoro, ma comporta anche un danno sociale, con un impatto sulle famiglie e sull’intera economia del territorio. Con un chiaro messaggio, hanno esortato i cittadini e le istituzioni a unirsi nella lotta per salvaguardare i posti di lavoro e il benessere dell’area.

Appello alle istituzioni locali

La manifestazione di oggi non è stata solo una protesta, ma anche un appello forte e chiaro rivolto alle autorità locali e nazionali affinché si impegnino nella salvaguardia del tessuto industriale. Tra i partecipanti si sono fatti notare diversi rappresentanti delle istituzioni, tra cui il vicesindaco di Venaria, Gianpaolo Cerrini, l’assessore al lavoro, Monica Federico, e i consiglieri comunali Rossana Schillaci e Raffaele Trudu. La loro presenza ha enfatizzato la necessità di una vera partenership tra lavoratori e istituzioni per affrontare le difficoltà attuali. Questo momento rappresenta un passo fondamentale verso una collaborazione più intensa, necessaria per rispondere alle sfide socio-economiche che il territorio si trova a fronteggiare.

L’importanza delle professionalità locali

Durante la protesta, i lavoratori hanno ribadito il valore delle competenze professionali locali, definite dai sindacati come asset tangibili dell’azienda e del territorio. Queste professionalità sono il cuore pulsante di un’industria che ha bisogno di risorse umane qualificate per innovare e crescere. Il timore è che la delocalizzazione porti non solo alla perdita di posti di lavoro, ma anche a una dispersione di talenti che difficilmente potrebbe essere recuperata. I rappresentanti sindacali hanno messo in evidenza la necessità di non delegare ad altri la difesa dei diritti e del lavoro, affermando che il coinvolgimento diretto della comunità è cruciale per costruire un futuro più sostenibile e in linea con le esigenze di tutti.

Scioperi in corsos e impatti sui servizi

Contemporaneamente alla manifestazione, i lavoratori degli stabilimenti Marelli, Webasto e Schneider Electric hanno aderito all’iniziativa di oggi, sottolineando che quella di Venaria è solo una delle tappe in un percorso di mobilitazioni più ampio. I sindacati hanno avvertito che altri scioperi sono previsti nei prossimi giorni, a dimostrazione della gravità della situazione e della determinazione dei lavoratori. L’azione odierna è parte di uno sciopero nazionale indetto dalle segreterie di FIM, FIOM e UILM per denunciare la stasi nei negoziati sul rinnovo del contratto collettivo nazionale. L’impatto di questa mobilitazione si estende anche ai servizi di trasporto, con disagi nei servizi ferroviari e nel pubblico locale, evidenziando come le problematiche del settore industriale possano riverberarsi su tutta la comunità.

La sfida della delocalizzazione nel settore industriale

Il caso della Magneti Marelli non è isolato, ma rappresenta un segnale chiaro delle sfide più ampie che il settore industriale italiano sta affrontando. La delocalizzazione può sembrare una soluzione vantaggiosa nel breve periodo, ma porta con sé rischi significativi per il futuro della produzione e per la stabilità economica del Paese. È fondamentale che le aziende, i lavoratori e le istituzioni collaborino per sviluppare strategie che possano conciliare le esigenze di crescita aziendale con la necessità di mantenimento dei posti di lavoro e delle competenze. La situazione attuale richiede un’analisi approfondita e una visione condivisa per garantire un futuro prospero per tutti.

Ultimo aggiornamento il 13 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina

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