Protesta antifascista a Genova: dieci manifestanti denunciati dalla Digos

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Protesta antifascista a Genova: dieci manifestanti denunciati dalla Digos - Fonte: Ansa | Gaeta.it

La recente manifestazione antifascista a Genova ha preso una piega turbolenta, culminando con la denuncia di dieci attivisti da parte della Digos. I fatti risalgono a giovedì scorso, quando i manifestanti si sono opposti a un incontro organizzato dal partito di estrema destra Forza Nuova. Questo articolo esplora le dinamiche della protesta e le reazioni che ha suscitato nella città ligure.

La manifestazione e le sue origini

Un presidio contro l'estrema destra

La protesta è stata convocata da Genova antifascista, un collettivo noto per la sua opposizione a ideologie di estrema destra. L'evento ha attirato circa 150 partecipanti, inizialmente riuniti in piazza De Ferrari. Qui, i manifestanti hanno espresso la loro disapprovazione verso il meeting di Forza Nuova, che aveva come scopo la presentazione del candidato del partito alle prossime elezioni regionali in Liguria.

Dopo il presidio in piazza, i manifestanti si sono diretti verso il Bi.Bi. service di via XX settembre, luogo scelto da Forza Nuova per l'incontro. La scelta del luogo ha ulteriormente infiammato gli animi, poiché rappresenta un punto strategico e simbolico per le attività del partito di estrema destra. I manifestanti erano determinati a far sentire la loro voce e a non lasciare che la manifestazione di Forza Nuova avesse luogo senza opposizioni.

Gli scontri con le forze dell'ordine

L'uso della forza e i feriti

Giunti davanti al Bi.Bi. service, i manifestanti hanno cercato di sfondare il cordone di sicurezza allestito dai poliziotti del reparto mobile. La situazione è rapidamente degenerata, con il lancio di bottiglie di vetro e aste di bandiera contro gli agenti. Non sono mancati gli scontri fisici, durante i quali alcuni poliziotti sono stati colpiti con cinture e caschi.

In totale, cinque agenti sono rimasti feriti nella violenza, tra cui quattro appartenenti al reparto mobile. Uno di loro ha riportato una sospetta frattura allo scafoide. Questi episodi hanno portato gli inquirenti a ipotizzare reati gravi, tra cui la resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Le indagini sono ora focalizzate sull’identificazione dei manifestanti più violenti, per capire l’esatta dinamica degli eventi.

La situazione di un 45enne aggredito

Le indagini non si limitano agli scontri con la polizia. Ci sono anche accertamenti riguardanti un episodio di violenza che ha coinvolto un uomo di 45 anni, senza fissa dimora e in stato di ebbrezza. Questo individuo è stato circondato e aggredito da alcuni manifestanti, che apparentemente hanno reagito in modo violento a causa della maglia indossata dall'uomo, vista come provocatoria e riconducibile all'estrema destra. La situazione suggerisce un clima di tensione non solo tra antifascisti e forze dell'ordine, ma anche all'interno della stessa manifestazione.

La risposta di Genova antifascista

Nuove proteste all'orizzonte

In risposta ai recenti eventi e alle denunce ricevute, Genova antifascista ha già annunciato una nuova manifestazione per sabato prossimo. Questa volta, il contesto sarà sempre il Bi.Bi. service, dove Casapound ha organizzato un evento di sostegno all'Ucraina. La scelta di un nuovo incontro nello stesso luogo evidenzia la determinazione del collettivo a continuare la lotta contro l’estrema destra.

Il comunicato diffuso sui social media da Genova antifascista evidenzia l'intenzione del gruppo di non lasciarsi intimidire dalle denunce e dalle conseguenze legali. "Non saranno certo le denunce a fermarci," è il messaggio chiaro e forte che risuona tra le fila del movimento. La promessa è di mantenere viva la protesta, rigettando qualsiasi tentativo di silenziare le voci contrarie all'estremismo politico.

La tensione politica a Genova

Questa serie di eventi sta ponendo Genova al centro di un dibattito acceso sui temi dell'estremismo politico e del diritto di manifestare. La tensione tra diverse ideologie politiche continua a crescere, portando la città a essere un palcoscenico di battaglie ideologiche. Il clima di conflitto mette in luce la necessità di un dialogo costruttivo e di politiche che possano favorire la coesione sociale, lontana da episodi di violenza e di intolleranza.

La questione della libertà di espressione e del diritto di protestare rimane centrale, e Genova si conferma un punto caldo per le dinamiche che caratterizzano il panorama politico nazionale.

Ultimo aggiornamento il 16 Settembre 2024 da Sofia Greco

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