Questa mattina, si è svolto un presidio di protesta organizzato dai sindacati degli inquilini SICeT, SUNIA e Unione Inquilini, insieme al Coordinamento dei Comitati degli inquilini **PAT, di fronte al Pio Albergo Trivulzio. La manifestazione ha avuto come obiettivo principale la contestazione del trasferimento del patrimonio immobiliare dell’ente al Fondo Invimit, una decisione che suscita serie preoccupazioni tra i residenti e le organizzazioni coinvolte.
I motivi della protesta
La protesta si è concentrata sulla decisione del commissario straordinario Francesco Paolo Tronca di conferire il patrimonio dell’Ente al Fondo Invimit. Secondo i sindacati, questo passo rappresenta un segnale di disprezzo nei confronti degli inquilini e una manifestazione di comportamenti antisindacali. Durante la manifestazione, gli organizzatori hanno palesato la necessità di un dialogo aperto con le istituzioni, richiedendo insistentemente un incontro con Tronca. Tuttavia, la richiesta è stata ignorata.
In un comunicato, i sindacati hanno espresso la loro indignazione, sottolineando che la situazione attuale richiede un confronto diretto con la Regione. Tali richieste si fondano sulla necessità di tutelare i diritti degli inquilini, i quali si sentono sempre più a rischio a causa di decisioni che possono influenzare direttamente la loro sicurezza abitativa. Gli psichiatri hanno messo in luce come l’assenza di dialogo possa amplificare le tensioni e generare un clima di sfiducia tra residenti e istituzioni.
Risposta del Pio Albergo Trivulzio
Il Pio Albergo Trivulzio non è rimasto in silenzio di fronte alle critiche e alle proteste. In una nota ufficiale, l’ente ha confermato che l’operazione di valorizzazione del patrimonio immobiliare è stata condotta in modo trasparente e in conformità con le normative vigenti. La gestione del patrimonio, secondo il commissario Tronca, si snoda lungo un percorso programmato, con l’auspicio che le questioni legali attualmente in atto possano risolversi a favore della legittimità dell’operazione.
Il commissario ha enfatizzato che, date le attuali dinamiche di ricorso da parte degli inquilini, il luogo di confronto momentaneamente disponibile resta quello giudiziario. Questo suggerisce che le dispute attorno al patrimonio immobiliare del Pio Albergo Trivulzio non si limiteranno alle aule del dialogo pubblico, ma si sposteranno in tribunale, dove si cercherà di valutare la conformità delle scelte fatte con le leggi in vigore.
Le ripercussioni sui residenti
Le proteste odierne mettono in luce l’incertezza e le preoccupazioni dei residenti riguardo al futuro delle loro abitazioni. Il conferimento del patrimonio al Fondo Invimit potrebbe comportare cambiamenti significativi nella gestione degli immobili, con possibili effetti negativi sulle condizioni di vita degli inquilini. La paura di perdere i diritti e le tutele acquisite nel tempo è palpabile e si traduce in una mobilitazione collettiva.
Le organizzazioni rappresentative hanno espresso la necessità di un confronto più profondo e strutturato, che possa garantire la trasparenza delle operazioni e coinvolgere più seriamente gli inquilini nel processo decisionale. La situazione attuale sembra riflettere una divisione crescente tra le istituzioni e le comunità interessate, un problema che necessita di soluzioni collaborative per evitare conflitti futuri.
Il presidio di questa mattina non è solo un atto di protesta, ma un richiamo alle istituzioni per un’attenzione rinnovata verso le esigenze residenziali di chi vive nel Pio Albergo Trivulzio e nelle aree circostanti, mettendo in evidenza la fondamentale importanza di garantire un dialogo continuo e costruttivo.
Ultimo aggiornamento il 30 Gennaio 2025 da Sara Gatti