Protesta degli ultras del Pescara: diserteranno il ‘Del Duca’ per contestare le regole sulla biglietteria

I tifosi del Pescara disertano il match contro l’Ascoli per protestare contro le difficoltà nella vendita dei biglietti, evidenziando problematiche logistiche e la storica rivalità tra le due squadre.
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Protesta degli ultras del Pescara: diserteranno il 'Del Duca' per contestare le regole sulla biglietteria - Gaeta.it

Sebbene il PESCARA si trovi attualmente in prima posizione nel girone B di Serie C, i suoi sostenitori stanno vivendo un periodo di forte tensione in vista del prossimo match contro l’ASCOLI, in programma domani sera alle 19:30. La decisione degli ultras di disertare lo stadio ‘Del Duca’ nasce da motivazioni che vanno oltre il semplice sport: in primo piano ci sono le problematiche legate alla vendita dei biglietti, che hanno generato una serie di contestazioni da parte delle curve. Con solo 536 tagliandi disponibili per il settore ospiti, le richieste di partecipazione sono state completamente disattese, lasciando molti tifosi del Pescara senza possibilità di assistere alla gara.

Le problematiche legate alla vendita dei biglietti

Il caso del Pescara mette in evidenza un aspetto cruciale del tifo calcistico contemporaneo: le difficoltà nell’accesso ai biglietti per le partite in trasferta. Nonostante più di duemila tifosi si siano dichiarati pronti a partire per la trasferta, un numero esiguo di biglietti ha trasformato l’evento sportivo in un’occasione di malcontento e protesta. I gruppi ultras del Pescara, tra cui Pescara Rangers, A Sud del Fiume e Grapes, hanno espresso il loro disappunto tramite un comunicato ufficiale, evidenziando la burocrazia e complessità del processo di acquisto dei biglietti, che richiede l’utilizzo della “fidelity card” e registrazioni online.

Questa situazione ha portato a una presa di posizione collettiva da parte dei sostenitori, i quali hanno dichiarato l’intenzione di non partecipare all’incontro di domani, per evidenziare l’assurdità di tali normative. L’assenza sugli spalti non è soltanto una questione di opportunità, ma rappresenta un gesto simbolico di unità tra i tifosi, che hanno sottolineato che se non possono essere presenti tutti, allora “nessuno andrà”.

La rivalità con l’Ascoli e il ritorno di Baldini e Di Carlo

Oltre alle questioni logistiche, il match di domani sera è carico di significato anche per le storiche rivalità calcistiche tra Pescara e Ascoli. La rivalità tra le due squadre è nota e si è intensificata nel corso degli anni, dando vita a scontri memorabili, sia sul campo che tra le tifoserie. Questo incontro, tuttavia, acquista ulteriori connotati significativi perché sul campo si troveranno ad affrontarsi due allenatori che hanno una storia comune di venti anni fa: Silvio Baldini e Mimmo Di Carlo.

L’episodio risalente alla stagione 2007/2008, in cui Baldini colpì Di Carlo durante un contenzioso in una partita di campionato tra Parma e Catania, ha esacerbato la rivalità fra i due tecnici. Baldini, espulso per proteste, subì una squalifica di un mese per “la particolare gravità del gesto”. Questo confronto storico aggiunge ulteriore pepe ad un match che già di per sé si preannuncia infuocato, vista l’intricata storia di rivalità tra le due formazioni.

La risposta della tifoseria e l’appuntamento prepartita

Nonostante la decisione di non essere presenti all’incontro, i gruppi ultras del Pescara hanno espresso la volontà di mostrare il loro incoraggiamento alla squadra in un altro modo. Hanno programmato di radunarsi alle 14 davanti all’EKK Hotel per esprimere il loro supporto, un’iniziativa che dimostra la forza del legame che esiste tra la squadra e i suoi sostenitori. “Noi siamo i pescaresi!” è il grido di battaglia che riunirà i tifosi in quella occasione.

Questa protesta mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle problematiche legate alla fruizione degli eventi sportivi e alle regole di biglietteria, sottolineando l’importanza della presenza dei tifosi nelle trasferte. I tifosi sono pronti a tornare negli stadi e a sostenere i propri beniamini, ma desiderano farlo in modo che ogni membro della comunità possa partecipare senza ostacoli.

La partita di domani, dunque, non sarà solo una sfida sportiva ma anche un’occasione per riflettere su come le normative attuali possano influenzare e, talvolta, limitare la passione e il sostegno che i tifosi offrono alle proprie squadre.

Ultimo aggiornamento il 5 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina

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