Diciassette seppellitori del cimitero di Poggioreale-Nuovissimo, a Napoli, hanno dato vita a una protesta insolita oggi. In un atto simbolico e provocatorio, si sono posizionati dentro alcune bare, esponendole in piazza Municipio, di fronte alla sede del Comune.
Contestazione Laborale: Riduzione Orario, Nuova Gestione
I dipendenti manifestanti esprimono il loro dissenso per la decisione della nuova Società Barbara B di ridurre l’orario di lavoro da 36 a 20 ore settimanali. Questo cambiamento, che entrerà in vigore a partire dal 16 luglio, ha sollevato polemiche in quanto, secondo i seppellitori, è stato attuato senza tener conto della tutela degli impieghi e dei salari precedenti.
Mancata Tutela Occupazionale: Accuse all’Amministrazione Comunale
Gli operatori funerari hanno espresso la loro delusione nel constatare come il passaggio alla nuova gestione non abbia considerato in modo adeguato la sicurezza degli impieghi e i relativi compensi salariali. Questo ha generato malcontento tra i lavoratori, che ritengono l’amministrazione comunale poco attenta alle problematiche sollevate in precedenza.
Reazioni e Aspettative: Incertezza Futura
Nonostante le proteste e le critiche rivolte alla nuova direzione della Società Barbara B, rimangono incerte le prospettive future dei seppellitori del cimitero di Poggioreale-Nuovissimo. I lavoratori, tramite questa manifestazione eclatante, cercano di far emergere le difficoltà e le insicurezze legate al cambiamento repentino delle condizioni contrattuali.
Riflessioni sulla Precarietà del Lavoro
Questa situazione mette in luce il dibattito più ampio sulla precarietà lavorativa, soprattutto in settori spesso trascurati come quello dei seppellitori. Le proteste di oggi a Napoli rappresentano solo una delle tante voci che si alzano contro politiche aziendali ritenute lesive dei diritti dei lavoratori, sottolineando la necessità di una maggiore tutela e dialogo sociale.