La recente decisione di eliminare alcune fermate sulla tratta ferroviaria gestita da Trenitalia ha scatenato l’indignazione di diversi sindaci delle valli dell’Aterno e Subequana. Il provvedimento, legato all’attivazione della nuova bretella ferroviaria di Santa Rufina, ha portato a una ferma opposizione da parte della comunità locale, che teme una marginalizzazione delle aree interne. La richiesta di accesso agli atti, avanzata dai sindaci, intende far luce sulle motivazioni alla base di questa modifica.
I sindaci richiedono chiarezza
Dieci sindaci della zona, tra cui Fabio Camilli di Acciano, Fernando Fabrizio di Castel Di Ieri e Marisa Valeri di Castelvecchio Subequo, hanno presentato una formale richiesta di accesso agli atti ai dirigenti della Regione e di Trenitalia. Attraverso questo documento, desiderano ottenere informazioni dettagliate sugli atti e i documenti che hanno portato alla decisione di sopprimere le fermate dei treni delle 13:05 e delle 19:05 a Molina Aterno, sulla tratta Sulmona – L’Aquila. Gli amministratori locali esprimono forte preoccupazione per l’impatto che queste scelte potrebbero avere sul trasporto pubblico e sulle possibilità di sviluppo della loro area.
Nel testo della loro richiesta, i sindaci sottolineano con fermezza il timore che le loro comunità possano essere trasformate in mere zone di passaggio per il nuovo servizio ferroviario veloce tra Pescara e L’Aquila. Con questo avvertimento, intendono sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle esigenze specifiche dei cittadini e sulle conseguenze socio-economiche derivanti dalla soppressione di servizi essenziali come le fermate ferroviarie.
La mobilitazione della comunitÃ
La decisione di Trenitalia ha anche scatenato una mobilitazione tra i cittadini. In tal senso, un comitato di pendolari ha lanciato una petizione per far sentire la propria voce e richiedere il ripristino delle fermate ferroviarie eliminate. L’iniziativa ha raccolto diversi consensi tra i residenti, che hanno manifestato il loro dissenso attraverso raccolte di firme e incontri pubblici.
La questione assume una rilevanza ancora maggiore in un’epoca in cui le zone interne, spesso dimenticate, cercano di risollevare la propria economia e migliorare i servizi per la popolazione. I sindaci, supportati da comitati e rappresentanti locali, stanno cercando di far comprendere quanto possa essere dannosa la riduzione dei servizi di trasporto pubblico per lo sviluppo di un’area già vulnerabile.
È chiaro che il tema della mobilità rappresenta un fattore cruciale per la connessione delle valli interne con i centri urbani e per il mantenimento di uno standard di vita dignitoso per i residenti. Le fermate ferroviarie a Molina Aterno e in altre aree sono viste come un servizio fondamentale per il collegamento delle comunità locali e il loro accesso a opportunità lavorative e commerciali.
Le risposte da Trenitalia e dalle istituzioni locali
In attesa di una risposta alle richieste dei sindaci, la situazione rimane in bilico. Trenitalia e la Regione Abruzzo dovranno affrontare le preoccupazioni espresse da questi amministratori locali e da un’intera comunità . È auspicabile un confronto che permetta di esaminare le possibilità di mantenere attive le fermate ferroviarie, garantendo così un equilibrio tra la modernizzazione dei servizi e le esigenze delle popolazioni locali.
Tale crisi mette in evidenza la necessità di un dialogo costruttivo tra le istituzioni e le comunità locali. Un ascolto attivo delle richieste potrà rappresentare un passo importante verso una gestione più equa dei servizi di trasporto e una pianificazione che consideri realmente il benessere dei cittadini. Le proposte avanzate dai sindaci potrebbero anche portare a riforme nel settore dei trasporti, assicurando che le esigenze delle persone non vengano trascurate nell’ottica di uno sviluppo che rischia di allontanare le piccole comunità dai benefici delle nuove infrastrutture.
Ultimo aggiornamento il 14 Gennaio 2025 da Laura Rossi