Un’importante manifestazione ha avuto luogo il 30 luglio sotto il Campidoglio, dove un gruppo di tassisti sostituti ha espresso la propria frustrazione riguardo al nuovo bando per le licenze taxi a Roma. I lavoratori hanno chiesto al sindaco Roberto Gualtieri di rivedere la decisione di far pagare 73 mila euro per le 1.000 licenze che saranno messe a bando. Queste richieste arrivano in un contesto in cui si riformulano le regole del settore taxi nella capitale, creando un confronto acceso tra i vari attori coinvolti.
Motivazioni della protesta
La contestazione del costo delle licenze
La cifra richiesta per ottenere una licenza taxi a Roma ha suscitato forti reazioni. I sostituti contestano principalmente due aspetti: storicamente, le licenze taxi nella Capitale sono sempre state gratuite e ora gli aspiranti tassisti si trovano ad affrontare un costo elevato. Inoltre, la situazione si complica ulteriormente con l’arrivo di 2.000 licenze NCC senza alcun costo, il che solleva interrogativi sulla giustizia e l’equità di tali decisioni.
Le proteste sono parte di un crescente malcontento all’interno della categoria. I lavoratori temono che tali costi possano escludere molti di loro dalla possibilità di ottenere una licenza e di lavorare nel settore, portando a una forte concentrazione di risorse economiche solamente nelle mani di pochi.
Il ritardo nella pubblicazione del bando
La Giunta di Roma ha approvato le linee guida per il bando taxi. Tuttavia, la pubblicazione è stata rinviata di almeno una settimana, alimentando la preoccupazione tra i lavoratori. La manifestazione si è quindi rivelata fondamentale per aumentare la pressione su Gualtieri e sulla Giunta. Questo ritardo ha creato incertezza per molti, accrescendo la necessità di una risposta chiara da parte delle autorità competenti.
L’incontro con le autorità
La delegazione ricevuta al Campidoglio
Nella giornata della protesta, alcune figure politiche si sono unite ai manifestanti, come Federico Rocca, consigliere di Fratelli d’Italia, e Marco Perissa, deputato e presidente romano del partito. Questi hanno partecipato attivamente alle discussioni, assistendo a un incontro cruciale tra una delegazione di sostituti e i rappresentanti del Comune, tra cui l’assessore alla mobilità Eugenio Patanè.
Durante l’incontro, Gualtieri ha fornito alcune promesse, come la possibilità di accedere a condizioni di credito agevolato e la rateizzazione dei costi. Tuttavia, ha confermato che per ora non ci saranno sconti sul costo delle licenze, il che significa che il titolo oneroso resta in vigore.
Impegni per il futuro
Al termine del colloquio, le parti si sono impegnate a monitorare il processo riguardante il bando e le eventuali opzioni di credito. Questo scambio di idee ha aperto la strada a un dialogo, ma ha anche lasciato in sospeso le aspettative dei tassisti sostituti. Le promesse fatte dal sindaco sono state accolte con un certo scetticismo, dato il contesto di insoddisfazione già presente tra i lavoratori.
Posizione dei rappresentanti dei tassisti sostituti
Le reazioni dopo l’incontro
Paolo Macioci, presidente del comitato sostituti taxi “Massimo Marziale”, ha reagito con delusione ai risultati dell’incontro. Seppur riconoscendo che il sindaco ha ascoltato le loro rivendicazioni, ha sottolineato la grave insufficienza della proposta. La possibilità di accedere a rate e agevolazioni non basta a sanare un problema che, a detta di Macioci, richiede una soluzione più radicale: la richiesta di licenze gratuite.
Strategia futura
Macioci ha dichiarato che il comitato sta già preparando le basi per impugnare il bando non appena verrà pubblicato. I rappresentanti del settore intendono continuare la loro lotta per ottenere risultati che possano garantire l’accesso equo alle licenze taxi. La posizione ferma dei lavoratori riflette una crescente determinazione a far valere i propri diritti e a richiedere la revisione delle politiche locali riguardanti il settore del trasporto pubblico nella capitale.