Le associazioni dei consumatori hanno manifestato davanti al Consiglio regionale della Liguria per opporsi al commissariamento dell’Ato idrico di Imperia, un provvedimento che ha suscitato polemiche e contestazioni. Al centro della contestazione c’è il sindaco di Imperia e presidente della Provincia, Claudio Scajola, accusato di conflitto d’interessi. I manifestanti hanno esposto diversi cartelli con frasi che mettono in evidenza i loro punti di vista, come “Scommissariare il commissario per l’acqua a Imperia” e “Il commissario Robin Hood toglie agli utenti”.
Il decreto contestato e le sue conseguenze
Le associazioni dei consumatori hanno evidenziato che il decreto che ha portato al commissariamento dell’Ato idrico di Imperia penalizza gli utenti locali, negando rimborsi per la mancata depurazione dei reflui. Questo provvedimento appare in netto contrasto con quanto avviene nella zona del genovesato, dove oltre 40 milioni di euro sono stati restituiti ai cittadini per simili motivi. I rappresentanti delle associazioni denunciano che i cittadini di Andora non possono beneficiare di oltre 12 milioni di euro in rimborsi che, a loro avviso, sono stati negati da un decreto considerato “illegittimo”.
Questo aspetto desta preoccupazione non solo per il singolo comune di Andora, ma anche per i cittadini di tutta la provincia, che si trovano in una situazione di disparità rispetto ad altre aree della Liguria. La percezione di un trattamento ingiusto ha alimentato il malcontento e ha spinto le associazioni a considerare un ricorso al Tar per cercare di invertire questa decisione.
Le rivendicazioni delle associazioni dei consumatori
Alcuni dei messaggi esposti dai manifestanti evidenziano una richiesta di maggiore omogeneità nella gestione del servizio idrico in Liguria. Le associazioni chiedono che sia istituito un unico Ato per tutta la regione, ritenendo che questa soluzione possa garantire una gestione più equa e trasparente, evitando favoritismi ravvisabili nella classificazione attuale.
Inoltre, contestano il ruolo del commissario ad acta, accusato di non svolgere più una funzione imparziale tra le esigenze degli utenti e quelle delle imprese fornitrici di servizi idrici. La richiesta di rimozione del commissario è un tema centrale della mobilitazione, con l’obiettivo di ripristinare la fiducia degli utenti verso le istituzioni e garantire una gestione più attenta e giusta delle risorse idriche.
Il chiaro messaggio a sostegno dell’unità regionale
La manifestazione non è solo un atto di protesta, ma rappresenta anche un forte appello all’unità e alla coesione tra i vari comuni della Liguria. Le associazioni dei consumatori, facendo leva su questa tematica, sperano di stimolare una riflessione più ampia sulle politiche idriche regionali. L’obiettivo è creare un sistema che possa affrontare le problematiche idriche in maniera coordinata e congiunta, senza lasciar spazio a disparità che potrebbero aggravare la situazione per i cittadini.
La mobilitazione avvenuta davanti al Consiglio regionale si inserisce in un contesto di crescente sensibilità rispetto ai diritti dei consumatori e alla trasparenza nell’erogazione dei servizi pubblici. I cittadini attendono risposte concrete e misure efficaci che possano migliorare la loro quotidianità, rilanciando un discorso su una gestione sostenibile e responsabile delle risorse idriche in Liguria.