Un’importante manifestazione studentesca ha avuto luogo questa mattina a Chieti, dove circa 500 ragazzi dell’istituto superiore “Luigi di Savoia” hanno dato vita a un corteo di protesta. I giovani, provenienti dalle diverse sedi della scuola, hanno voluto portare alla luce le gravi problematiche che affliggono le loro aule e i servizi didattici, costringendo le istituzioni a prestare attenzione e a dare risposte urgenti.
Le problematiche delle sedi scolastiche
Una situazione degradata
La rappresentante degli studenti, Alice Caramanico, ha sottolineato la situazione difficile in cui versano le aule del Seminario Regionale, una delle tre sedi dell’istituto. “Alla ripresa dell’attività didattica non c’erano banchi, sedie e cestini, e c’è un bagno ogni sei classi,” ha dichiarato. Queste condizioni sono state descritte dalla Caramanico come ‘degradanti’, un chiaro segnale di come sia urgente intervenire per garantire un ambiente di apprendimento dignitoso per gli studenti.
La necessità di nuovi spazi e strutture adeguate è una priorità per i ragazzi, che si sono riuniti in massa per mettere in evidenza le carenze delle loro scuole e per ottenere supporto dalle istituzioni coinvolte. La situazione dell’istituto “Luigi di Savoia” è ulteriormente aggravata dall’imminente demolizione e ricostruzione di una parte dell’edificio, causando incertezza e preoccupazione tra studenti e famiglie.
Assenza di laboratori e problemi di personale
Un altro aspetto della protesta ha riguardato la mancanza di accesso ai laboratori situati nella sede principale della scuola, nonostante le assicuranze fornite alle famiglie. Gli studenti hanno lamentato che questi spazi sono rimasti chiusi poiché mancano insegnanti ed è difficile per loro trovare supplenti. “Ci sono stati solo quattro giorni di lezione con i supplenti in una settimana,” ha aggiunto un altro studente, evidenziando la precarietà dell’organizzazione didattica.
Le difficoltà non si limitano alla mancanza di personale: secondo le testimonianze degli studenti, le condizioni di pulizia degli ambienti scolastici sono allarmanti. “C’erano tre dita di polvere sui banchi,” ha rivelato la Caramanico, descrivendo l’atmosfera che ha trovato nella sede principale. La situazione è stata così definita che gli studenti hanno paragonato l’istituto a un ‘cantiere in costruzione’, un’immagine che rende bene l’idea della frustrazione e del disagio provati dai ragazzi.
Incontro con le autorità locali
Un confronto necessario
La delegazione degli studenti ha cercato un confronto diretto con le autorità , ed è stata ricevuta dal presidente della Provincia, Francesco Menna, e dalla consigliera provinciale delegata alle scuole, Silvia Di Pasquale. Durante l’incontro, ai vari funzionari e dirigenti scolastici venivano presentate le problematiche sollevate dai ragazzi.
Contemporaneamente, si svolgeva in conferenza stampa un’altra discussione riguardante la mancata apertura del nuovo liceo scientifico ‘Masci‘ di Chieti. Questo incontro ha messo ulteriormente in evidenza le sfide che il sistema scolastico sta affrontando nella città , sommerse da una continua carenza di risorse e di personale didattico adeguato. In questo clima di incertezze, la partecipazione attiva degli studenti rappresenta un segnale positivo di coinvolgimento e spirito critico.
Le richieste degli studenti non si esauriscono nei cambiamenti strutturali, ma si estendono anche alla qualità della didattica e all’esigenza di un ambiente scolastico decoroso e stimolante. Un’allerta che le autorità locali non possono ignorare se desiderano garantire un’istruzione di qualità ai cittadini del futuro.
Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2024 da Donatella Ercolano