Proteste ambientaliste a Torino: Extinction Rebellion contro Leonardo e la vendita di armi

Proteste ambientaliste a Torino: Extinction Rebellion contro Leonardo e la vendita di armi

Attivisti di Extinction Rebellion protestano a Torino contro l’industria bellica, denunciando la complicità della Leonardo S.p.A. nella vendita di armi e criticando la spesa militare a scapito dell’ecologia.
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Proteste ambientaliste a Torino: Extinction Rebellion contro Leonardo e la vendita di armi - Gaeta.it

Questa mattina, Torino è stata teatro di una clamorosa esibizione da parte del movimento ambientalista Extinction Rebellion. Un gruppo di attivisti ha realizzato un imponente messaggio, ‘Life Not War’, sulla ciminiera della sede della Leonardo S.p.A., azienda italiana coinvolta nella produzione di armi. Questo gesto, secondo gli attivisti, è una denuncia contro la complicità della società e del governo nella vendita di armamenti utilizzati in conflitti armati.

L’azione di protesta sulla ciminiera

Poco prima dell’apertura degli stabilimenti situati in corso Francia, un gruppo di attivisti è riuscito a superare le misure di sicurezza e a raggiungere la cima del pilone della Leonardo. Muniti di corde, alcuni si sono calati per dipingere la scritta, mentre altri hanno srotolato uno striscione con la frase ‘La guerra parte da qui’ per attirare l’attenzione su quello che considerano un problema urgente e allarmante. La scena ha creato un notevole impatto visivo, con i manifestanti che cercavano di veicolare un messaggio forte e chiaro: l’industria bellica deve essere messa in discussione.

La scelta del luogo non è casuale. Leonardo è considerata dalla protesta come la principale azienda italiana che beneficia dell’aumento dei conflitti e delle vendite di armi. Attraverso questa azione, gli attivisti intendono evidenziare non solo la responsabilità della società nell’alimentare guerre, ma anche la connessione con il governo italiano, che, secondo loro, contribuisce a tale comportamento finanziando l’industria bellica.

Critiche alla spesa militare e alla transizione ecologica

In una nota ufficiale, i portavoce di Extinction Rebellion hanno espresso il loro disappunto relativo alla crescente spesa per la difesa, sottolineando che nel 2023 si sono raggiunte temperature medie record a livello globale, mentre molte persone sono state vittime di conflitti armati e genocidi. Gli attivisti hanno esposto il loro rammarico per il fatto che, in un’era in cui l’ecologia e il cambiamento climatico dovrebbero essere al centro delle politiche pubbliche, le risorse stanno invece venendo dirottate verso il finanziamento dell’industria della guerra.

Secondo il movimento, l’Europa, l’Italia e le diverse Regioni stanno aumentando i budget militari a scapito degli investimenti necessari per una transizione ecologica rapida e incisiva. Essi vedono questo approccio come un grave errore che non solo aumenta i rischi di conflitti, ma ostacola il progresso verso un futuro sostenibile. Gli attivisti hanno avvertito che tali decisioni politiche potrebbero avere conseguenze disastrose per il pianeta e per le generazioni future.

Reazioni alle azioni di Extinction Rebellion

Le reazioni alla protesta non sono mancate. Mentre alcuni cittadini esprimono solidarietà per le preoccupazioni sollevate dal movimento, altri criticano l’atto di vandalismo e l’occupazione di spazi pubblici. Leonardo, da parte sua, ha rilasciato una dichiarazione in risposta all’azione, ribadendo il proprio impegno secondo scenari di sostenibilità e sicurezza. È evidente che il dibattito intorno a questi temi sia acceso e complesso, coinvolgendo diverse posizioni e prospettive sia dal settore pubblico che privato.

L’azione di Extinction Rebellion si iscrive in una serie di manifestazioni più ampie che cercano di mettere in luce le intersezioni tra crisi ambientale e conflitti bellici. Queste manifestazioni non solo cercano di aumentare la consapevolezza pubblica, ma anche di spingere le istituzioni verso cambiamenti significativi nelle politiche economiche e ambientali.

Con un futuro incerto davanti, il messaggio di Extinction Rebellion continuerà a far discutere, mentre l’intero paese affronta le sfide legate alla guerra, ai cambiamenti climatici e al benessere delle generazioni che verranno.

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