Proteste in via della Scrofa per la canna fumaria di un ristorante: residenti insorgono

Proteste in via della Scrofa per la canna fumaria di un ristorante: residenti insorgono

Residenti di via della Scrofa protestano contro l’installazione di una canna fumaria in un cortile condominiale, denunciando violazioni delle normative edilizie e rischi per la salute pubblica.
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Proteste in via della Scrofa per la canna fumaria di un ristorante: residenti insorgono - Gaeta.it

Un’animata polemica ha preso piede in via della Scrofa, dove gli abitanti hanno manifestato la loro contrarietà per l’installazione di una canna fumaria all’interno di un cortile condominiale. Il tubo, di dimensioni notevoli, è stato posizionato a poche spalle dai terrazzi e dalle finestre delle abitazioni, scatenando il malcontento dei residenti che hanno deciso di sporgere denuncia ai Carabinieri. La situazione ha catturato l’attenzione della comunità locale e ha sollevato interrogativi riguardo alla legittimità dell’opera, proprio mentre un nuovo ristorante si prepara ad aprire al civico 100 della storica via.

La controversia sulla canna fumaria

L’installazione di questo grande condotto ha sollevato vivaci polemiche tra i residenti del Rione Campo Marzio, un’area dal forte valore storico e culturale. Secondo quanto riportato dagli abitanti, la canna fumaria non solo sarebbe stata montata senza le dovute autorizzazioni, ma violerebbe anche le normative vigenti riguardo alla distanza dalle abitazioni. Il tubo marrone, che scorre lungo il perimetro del palazzo, rischia di compromettere il comfort abitativo di chi vive in zona, con la possibilità di immissioni nocive e fumi derivanti dall’attività di ristorazione. Gli abitanti si sono detti infuriati e hanno già presentato una denuncia formale ai Carabinieri di Piazza San Lorenzo in Lucina.

Normative edilizie e vincoli storici

La questione si fa particolarmente delicata in considerazione delle stringenti regole edilizie che vigono a Roma. Non è solo il decoro architettonico a essere messo in discussione, ma anche la sicurezza degli edifici adiacenti. Le normative comunali stabiliscono che le canne fumarie non devono superare l’altezza massima del tetto degli edifici e devono rispettare diversi criteri di compatibilità urbanistica. I residenti hanno sottolineato come la canna fumaria rappresenti una violazione anche del Codice civile, poiché non rispetta le distanze necessarie dalle abitazioni, creando un potenziale rischio per la salute pubblica. Inoltre, un regolamento introdotto dall’Assemblea capitolina nel 2019 specifica chiaramente che i terminali delle canne fumarie non possono trovarsi in prossimità di terrazzi di pertinenza delle unità abitative.

Le reazioni della comunità e i prossimi passi

La reazione dei residenti non si è limitata alla denuncia: la proprietà del palazzo ha deciso di presentare un esposto al Tribunale di Roma. Questo passo segna un’ulteriore escalation della situazione, dimostrando quanto i cittadini siano determinati a far valere i propri diritti. L’area di via della Scrofa è non solo una zona residenziale, ma anche un simbolo del patrimonio culturale della Capitale, il che rende il dibattito su opere che possono alterarne il volto particolarmente significativo. La presenza della sede del partito Fratelli d’Italia, fondato dalla premier Giorgia Meloni, a pochi passi dalla controversa canna fumaria aumenta ulteriormente l’attenzione mediatica sulla questione.

In un contesto in cui si intrecciano norme edilizie, diritti dei residenti e protezione del patrimonio storico, il futuro del ristorante e della canna fumaria resta incerto. Sarà il tribunale a decidere sulla legittimità dell’installazione, mentre i residenti restano vigili e pronti a far sentire la propria voce nella difesa del proprio ambiente di vita.

Ultimo aggiornamento il 22 Dicembre 2024 da Sofia Greco

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