Proteste incessanti contro la centrale di compressione a Case Pente: un ulivo come simbolo di resistenza

Proteste incessanti contro la centrale di compressione a Case Pente: un ulivo come simbolo di resistenza

Proteste a Case Pente contro la centrale di compressione Snam: attivisti piantano un ulivo simbolo della lotta ecologica, denunciando illegalità e chiedendo investimenti in energie rinnovabili per salvaguardare l’ambiente.
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Proteste incessanti contro la centrale di compressione a Case Pente: un ulivo come simbolo di resistenza - Gaeta.it

A Case Pente, la contestazione contro la nuova centrale di compressione continua a crescere. Questa mattina, un gruppo di ambientalisti si è riunito davanti ai cancelli del cantiere, dove Snam sta realizzando i lavori per la centrale e il metanodotto. Durante la manifestazione, è stato piantato un albero di ulivo, diventato simbolo della lotta contro quanto percepito come un’iniziativa dannosa per l’ambiente. Insieme agli attivisti locali, hanno partecipato anche rappresentanti di coordinamenti regionali e della capitale, evidenziando l’importanza del tema ecologico a livello nazionale.

La manifestazione e il messaggio dei manifestanti

La piantumazione dell’ulivo ha fatto da sfondo a un flash mob organizzato per sensibilizzare l’opinione pubblica. Mario Pizzola, portavoce del comitato di protesta, ha affermato che “oltre 300 alberi sono stati tagliati illegalmente“. Ha anche messo in evidenza che il cantiere continua ad operare “in maniera illegale“, sottolineando una questione che preoccupa non solo gli attivisti ma anche i cittadini locali. Secondo Pizzola, l’investimento di 2,5 miliardi di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza per questo progetto sarebbe ingiustificato e potrebbe essere dirottato verso progetti di energia rinnovabile. Questi, a detta dei rappresentanti del comitato, contribuirebbero a creare posti di lavoro senza danneggiare l’ambiente circostante.

I particolari del progetto Snam e la risposta dell’azienda

Nonostante le proteste, Snam ribadisce la legalità dei propri lavori. In un comunicato, l’azienda ha specificato che gli ulivi presenti nell’area sono circa 60 e, dove le condizioni di sicurezza lo consentono, non verranno abbattuti ma espiantati e successivamente reimpiantati. Questo approccio, secondo Snam, garantirebbe la salvaguardia della vegetazione esistente, seppur durante la realizzazione della centrale. L’azienda ha anche sottolineato come il progetto soddisfi tutte le normative vigenti e come l’opera complessivamente rappresenti un passo importante nel settore energetico.

La polemica, quindi, non si limita solo all’aspetto ecologico, ma si estende a questioni legate alla legalità dei lavori e all’uso delle risorse finanziarie pubbliche. Le tensioni tra sostenitori e detrattori della centrale non accennano a placarsi, con i manifestanti determinati a far sentire la propria voce contro quello che considerano un attacco alla natura e alla salute dei cittadini.

L’importanza della mobilitazione sociale

La contestazione di Case Pente è emblematiche del crescente impegno della società civile in difesa dell’ambiente. Questo tipo di mobilitazione diventa cruciale, non solo per sensibilizzare il pubblico, ma anche per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulle scelte di sviluppo economico e infrastrutturale. Gli attivisti si sentono fortemente motivati a proseguire la loro battaglia, convinti che azioni concrete possano realmente influenzare le decisioni politiche riguardanti progetti simili, e creando un precedente importante per altri territori a rischio.

La manifestazione di questa mattina è stata solo un capitolo di una storia più ampia, che mette in luce i conflitti tra sviluppo industriale e tutela ambientale. La consapevolezza della comunità riguardo a questi temi sta crescendo, rendendo le voci dei cittadini sempre più rilevanti nel dibattito pubblico.

  • Donatella Ercolano

    Donatella Ercolano è una talentuosa blogger che collabora con il sito Gaeta.it, dove si occupa principalmente di temi culturali e sociali. Originaria di Napoli, Donatella ha portato il suo amore per la cultura e la società fino a Gaeta, dove ha trovato un'audience dedicata e interessata. Con una formazione accademica in Sociologia, la sua analisi sui fenomeni sociali attraverso la lente dei media è acuta e ben argomentata. Nelle sue pubblicazioni, Donatella affronta argomenti vari come l'evoluzione culturale, l'impatto delle tecnologie sulla società, e le questioni di genere, sempre con uno stile chiaro e provocatorio. La sua capacità di rendere temi complessi accessibili e intriganti ha fatto di lei una voce molto seguita e rispettata su Gaeta.it.

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