Proteste online a Prati contro il progetto di parcheggio da 140 posti auto interrati

Proteste online a Prati contro il progetto di parcheggio da 140 posti auto interrati

I residenti di Prati e Borgo si oppongono alla costruzione di 140 posti auto interrati in Piazza Americo Capponi, sollevando preoccupazioni su speculazione, danni ambientali e gestione del verde pubblico.
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Proteste online a Prati contro il progetto di parcheggio da 140 posti auto interrati - Gaeta.it

In un contesto di crescente preoccupazione per la sostenibilità urbana, i residenti di Prati e del rione Borgo si sono mobilitati contro un ambizioso progetto di costruzione di 140 posti auto interrati, che dovrebbe sorgere in Piazza Americo Capponi. L’incontro, originariamente previsto di persona, è stato convertito in una manifestazione online a causa del maltempo. Le preoccupazioni espresse dai partecipanti spaziano dalla possibile speculazione privata ai danni ambientali, con scadenze già in ritardo e la mancanza di apertura del cantiere.

Un progetto controverso: il parcheggio interrato

Il piano per il nuovo parcheggio sotterraneo in Piazza Americo Capponi è stato incluso tra le opere ritenute fondamentali per il Giubileo del 2025. Tuttavia, nonostante le scadenze fissate e l’importanza del progetto, il cantiere non è mai stato avviato. Questo ha sollevato interrogativi sul futuro dell’iniziativa e sulla trasparenza del processo decisionale. Anna Maria Bianchi, presidente dell’associazione Carteinregola, ha messo in evidenza come la realizzazione di questi posti auto sia stata progettata senza un bando pubblico, alimentando il timore di una speculazione che non si allinea con gli interessi della comunità locale.

In base al progetto attuale, i residenti che vivono nel raggio di un chilometro avrebbero il diritto di prelazione nell’acquisto degli stalli. Tuttavia, col passare del tempo, la possibilità di acquistare i posti auto potrebbe estendersi a tutti i residenti nella Capitale, il che potrebbe escludere le persone meno abbienti, aprendo le porte a una situazione di privilegio per pochi.

Critiche alla gestione del verde pubblico

Oltre alle preoccupazioni per la speculazione privata, le associazioni di quartiere hanno fatto sentire la loro voce sui potenziali danni ambientali legati alla costruzione del parcheggio. Secondo il progetto, sette alberi esistenti dovrebbero essere ripiantumati in altro luogo, sostituiti da nuove piante che richiederanno decenni per crescere e raggiungere una dimensione considerabile. In un’area già caratterizzata da una scarsità di spazi verdi, la riduzione della vegetazione rappresenta un altro aspetto allarmante del piano qualità della vita per i residenti.

Bianchi ha sottolineato l’importanza del verde pubblico per la comunità e ha evidenziato come la sostituzione degli alberi possa non solo compromettere l’estetica della zona, ma anche danneggiare il microclima locale. La preoccupazione per la gestione del patrimonio verde è al centro delle critiche mosse dagli abitanti, che chiedono un approccio più coordinato e rispettoso della flora locale.

Problemi di mobilità e prospettive future

Un altro punto critico sollevato durante l’incontro virtuale riguarda l’impatto sulle infrastrutture di mobilità. Il progetto di parcheggio interrato potrebbe interferire con il futuro tracciato della tranvia Termini-Vaticano-Aurelio , la quale è già prevista passare proprio da Piazza Capponi. L’introduzione di ulteriori posti auto potrebbe quindi aggravare il problema della congestione stradale nella zona, anziché attenuarlo come auspicato da chi promuove l’iniziativa.

Il timore è che la realizzazione di questo parcheggio possa trasformarsi in una mera gestione della sosta piuttosto che in un’opportunità per migliorare la vita di tutti i residenti. Con l’apertura del Giubileo a pochi mesi di distanza e senza alcuna certezza sull’inizio dei lavori, le domande rimangono aperte e le associazioni continuano a lavorare per garantire che gli interessi dei cittadini siano al centro delle decisioni pubbliche.

Ultimo aggiornamento il 15 Dicembre 2024 da Laura Rossi

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