Protocollo di intesa per educazione ambientale: il carcere di Avezzano si fa eco-sostenibile

Protocollo di intesa per educazione ambientale: il carcere di Avezzano si fa eco-sostenibile

Ad Avezzano, un accordo tra il carcere e il Parco nazionale d’Abruzzo promuove l’educazione ambientale per i detenuti, favorendo responsabilità sociale e consapevolezza ecologica attraverso iniziative pratiche e culturali.
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Ad aprile, ad Avezzano, è stato firmato un accordo tra la Casa Circondariale e il Parco Nazionale d'Abruzzo per promuovere l'educazione ambientale tra i detenuti. Il progetto mira a sensibilizzare i prigionieri sulle questioni ecologiche attraverso attività pratiche e culturali, favorendo il reinserimento sociale. Durante l'incontro, è stato proiettato il docufilm “The wolf within”, che stim - Gaeta.it

All’inizio di aprile, ad Avezzano, è stato firmato un accordo significativo tra le autorità del carcere e quelle del Parco nazionale d’Abruzzo. Questi enti collaboreranno per favorire iniziative di educazione ambientale all’interno dell’istituto penitenziario. L’incontro ha avuto luogo nella sede della Casa Circondariale, dove il professor Giovanni Cannata, presidente del Parco, e la dottoressa Maria Celeste D’Orazio, direttrice del carcere, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa. Questo progetto rappresenta un passo importante nella promozione della responsabilità sociale e dell’attenzione verso l’ambiente, mirando a una sensibilizzazione dei detenuti riguardo alle questioni ecologiche.

L’importanza dell’educazione ambientale in carcere

La Casa Circondariale di Avezzano ha avviato, nel tempo, diversi progetti di rieducazione. Queste iniziative hanno visto la collaborazione con scuole, CPIA e associazioni di volontariato, evidenziando l’importanza di un approccio multidisciplinare nella rieducazione dei detenuti. Le attività, che spaziano dallo sport alla cultura, mirano a fornire ai detenuti abilità pratiche e conoscenze specifiche, favorendo un percorso di reinserimento sociale. L’educazione ambientale, in particolare, si propone di incrementare la consapevolezza su come interagire in modo positivo con l’ambiente circostante e rappresenta un aspetto chiave per promuovere un cambiamento di mentalità.

Negli ultimi anni, il carcere ha ricevuto un forte interesse da parte del Parco nazionale, il quale ha realizzato diversi incontri di educazione ambientale. Queste sessioni hanno permesso ai detenuti di entrare in contatto con esperti del settore e di comprendere le tematiche legate alla conservazione della natura. La collaborazione tra le due istituzioni, già attiva nel 2022 e nel 2023, ha portato alla realizzazione di eventi che uniscono attività pratiche a un approccio scientifico. Ciò consente di sviluppare un senso di responsabilità ecologica tra i partecipanti.

Il docufilm “The wolf within”: un approccio innovativo

Un aspetto particolarmente rilevante dell’evento di firma del protocollo è stata la proiezione del docufilm “The wolf within”. Questo filmato affronta il complesso rapporto esistente tra le varie categorie di interessati, come allevatori e cacciatori, e il lupo, una specie simbolo della fauna italiana e dell’ecosistema montano. Attraverso storie e testimonianze, il documentario sottolinea le sfide che ruotano attorno alla coabitazione con questi grandi carnivori, mostrando come tutte le parti coinvolte possano beneficiare di una maggiore comprensione e rispetto reciproco.

La scelta di un’opera di questo tipo non è casuale. Il docufilm permette di stimolare riflessioni profonde tra i detenuti, incoraggiandoli a considerare come le loro azioni possano influenzare l’equilibrio dell’ambiente. Questa iniziativa è un esempio esemplare di come la cultura cinematografica possa essere utilizzata come strumento educativo, capace di generare dibattito e consapevolezza.

La proiezione ha raccolto grande interesse, creando un’atmosfera di discussione e approfondimento su come le politiche di conservazione e la vita delle persone, anche in contesti marginali come quello carcerario, possano interagire e coesistere in modo positivo. L’idea è di stimolare un impegno attivo verso la cura e il rispetto dell’ambiente, anche dentro le mura del carcere.

Prospettive future: un passo verso la sostenibilità

Con la firma di questo protocollo, il carcere di Avezzano non solo si impegna a migliorare la formazione dei detenuti, ma si fa anche portavoce di un messaggio di sostenibilità. Investire in educazione ambientale significa preparare gli individui a diventare cittadini responsabili e consapevoli, in grado di affrontare le sfide di un mondo in continua evoluzione. L’obiettivo finale è quello di fornire ai detenuti strumenti che possano servire non solo durante il periodo di detenzione, ma anche nella vita quotidiana una volta riacquisita la libertà.

Questo accordo sottolinea l’importanza del lavoro interistituzionale per il raggiungimento di obiettivi comuni e la costruzione di relazioni proficue tra le diverse parti sociali. La Casa Circondariale di Avezzano, con la sua apertura a nuove idee e collaborazioni, segna una direzione chiara verso un approccio sempre più integrato nella gestione della vita in carcere, facendo del bene anche all’ambiente.

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