Protocollo d’intesa per la salute mentale: Latina lancia iniziativa contro il suicidio giovanile

Protocollo d’intesa per la salute mentale: Latina lancia iniziativa contro il suicidio giovanile

A Latina si propone un protocollo d’intesa per affrontare la salute mentale e prevenire il suicidio giovanile, coinvolgendo istituzioni e comunità in un’alleanza per supportare i ragazzi a rischio.
Protocollo dE28099intesa per la sal Protocollo dE28099intesa per la sal
Protocollo d’intesa per la salute mentale: Latina lancia iniziativa contro il suicidio giovanile - Gaeta.it

Un nuovo protocollo d’intesa è al centro dei dibattiti a Latina, dove la salute mentale e la prevenzione del suicidio giovanile diventano priorità. La proposta è stata avanzata dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle, Maria Grazia Ciolfi, durante una riunione della commissione Servizi Sociali. Questo tema ha acquisito urgenza, soprattutto dopo il convegno “Il tempo dell’ascolto” che ha avuto luogo a dicembre e che ha messo in evidenza la drammatica realtà del disagio giovanile. L’obiettivo è creare un’alleanza tra varie istituzioni e attori locali per arginare un problema che sta interessando sempre più ragazzi.

Il contenuto della proposta: un’alleanza per la salute mentale

Maria Grazia Ciolfi ha esposto in modo chiaro e diretto la necessità di un protocollo d’intesa che coinvolga diverse realtà, a partire dalla Prefettura, passando per le forze dell’ordine, le scuole e gli enti locali. Questo strumento sarebbe simile a quelli già attivati in altre località, come Pordenone, dove dal 2007 sono state messe in campo azioni concrete per affrontare il suicidio giovanile. Ciolfi ha sottolineato l’urgenza di un piano che operi in sinergia, per raccogliere e analizzare i dati sui casi di suicidio e tentato suicidio. L’intento è quello di creare un’area di ricerca dedicata, un osservatorio per monitorare il territorio e migliorare la prevenzione.

La proposta si basa su una visione complessiva, che implica non solo l’analisi dei dati, ma anche la realizzazione di interventi mirati per sostenere i ragazzi a rischio e fornire supporto alle famiglie. Nelle parole della consigliera, diventa evidente come la salute mentale necessiti di una rete connessa e ben coordinata, al fine di superare la frammentazione attuale dei progetti in atto.

Dati allarmanti: il suicidio giovanile come emergenza sociale

Il convegno “Il tempo dell’ascolto” ha rivelato un dato preoccupante: il suicidio è attualmente la seconda causa di morte tra i giovani. Questo aspetto solleva interrogativi sulla capacità della comunità di affrontare un fenomeno tanto complesso. Ciolfi ha evidenziato che la cronaca recente ha portato alla luce eventi tragici che hanno scosso la città, rendendo ancora più urgente un intervento strutturato.

Ciò che emerge da queste riflessioni è un contesto in cui, nonostante l’esistenza di iniziative positive, la mancanza di coordinamento porta a un’inefficacia che può rivelarsi fatale. La consigliera ha insistito sul fatto che è fondamentale creare connessioni e linee di comunicazione tra i diversi progetti attivi, come quelli portati avanti da enti pubblici e associazioni locali.

La necessità di un cambio culturale: ascolto e prevenzione

Ciolfi ha anche messo in risalto l’importanza della consapevolezza del problema, enfatizzando che è cruciale smettere di minimizzare le difficoltà che i giovani affrontano, spesso a causa di tabù o vergogna nelle famiglie. La prevenzione deve essere al centro delle strategie, e ciò implica un ascolto attivo da parte delle istituzioni e un coinvolgimento significativo delle famiglie e delle scuole.

Ulteriori suggerimenti includono un potenziamento dei gruppi di ascolto nelle scuole, affinché queste possano diventare non solo luoghi di apprendimento, ma anche centri di supporto per gli studenti. Riconoscere la necessità di assistenza per le famiglie, inclusi i giovani genitori, diventa un altro tassello fondamentale in un approccio olistico alla salute mentale.

Collaborazione e impegno: un appello alle istituzioni

Nel suo intervento, Ciolfi ha concluso ringraziando il presidente Catani e l’assessore Nasso per la loro apertura verso questa proposta e per il supporto alle iniziative locali. Ha menzionato anche il contributo di associazioni come “Io sono Enea“, rappresentata da Lisa Perillo, il cui lavoro è stato fondamentale nel sensibilizzare la comunità e nel raccogliere testimonianze significative.

Attraverso un lavoro di squadra, le istituzioni locali possono dar vita a un’efficace alleanza per la salute mentale, affrontando un problema che richiede attenzione e lavoro continuo. La creazione di un protocollo d’intesa potrebbe rappresentare il primo passo verso il miglioramento della situazione e la salvaguardia dei più giovani.

Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Marco Mintillo

Change privacy settings
×