Due nuovi D.A.Spo sono stati emessi dal questore di Latina, Fausto Vinci, nei confronti di due uomini accusati di comportamenti problematici legati al mondo dello sport. Le misure di allontanamento si inseriscono in un contesto normativo più ampio, mirato a prevenire eventuali episodi di violenza e disordini durante gli eventi sportivi. Di seguito, un’analisi dei due casi, che mettono in evidenza l’applicazione delle nuove regolamentazioni.
Provvedimenti D.A.Spo: nuove norme in vigore
Il Decreto Sicurezza bis ha introdotto importanti modifiche alle misure di prevenzione nei confronti di chi potrebbe generare disordini in contesti sportivi. Tali provvedimenti possono essere adottati anche in assenza di comportamenti violenti diretti all’interno degli stadi. Questa disposizione ha portato alla creazione di un D.A.Spo “fuori contesto”, il primo irrogato in provincia di Latina, dove si presume una probabilità di colpevolezza basata sulla storia criminale dell’individuo. In questo modo, le autorità possono intervenire precocemente per evitare che soggetti considerati a rischio possano accedere a eventi dove il potenziale per alterare l’ordine pubblico è elevato.
I due provvedimenti recentemente emessi hanno come obiettivo quello di garantire la sicurezza durante le manifestazioni sportive, limitando la presenza di persone con trascorsi problematici. Le autorità hanno sottolineato l’importanza di questi interventi, definendo l’azione come un’anticipazione della soglia di intervento necessaria per mantenere la sicurezza pubblica.
Il caso di Latina: un soggetto già pregiudicato
Nel primo caso, colpito dal decreto di allontanamento, un uomo di 53 anni con un passato delinquenziale significativo. Questo soggetto era già stato condannato per reati quali rissa, violenza privata e traffico di sostanze stupefacenti, per il quale sta attualmente scontando una pena di tre anni. La misura imposta prevede un divieto di accesso agli stadi della durata di tre anni, al fine di preservare l’ordine pubblico e prevenire l’insorgere di incidenti legati alla sua possibile presenza in eventi sportivi.
Secondo le indicazioni della Questura di Latina, la decisione si basa su un’analisi del comportamento pregresso e delle potenzialità di futuri reati, rendendo l’intervento del D.A.Spo una misura necessaria di cura della sicurezza collettiva. Così, gli sportivi e i tifosi possono partecipare agli eventi senza il timore di eventuali scontri o incidenti provocati da elementi considerati pericolosi.
L’episodio di Gaeta: provocazioni e rischi di violenza
Il secondo provvedimento riguarda un vice presidente di una squadra di calcio di Gaeta, un individuo di 48 anni coinvolto in un episodio singolare avvenuto durante una partita. A pochi minuti dall’inizio del match, l’uomo si sarebbe diretto verso i tifosi avversari provocandoli e istigandoli a reagire. La sua condotta ha scatenato una potenziale reazione violenta, con i tifosi rivali che hanno tentato di scavalcare le recinzioni protettive, una situazione che è stata contenuta grazie all’intervento tempestivo della Polizia di Stato.
In questo caso, il D.A.Spo ha una durata di cinque anni ed è stato adottato con urgenza per preservare la sicurezza durante le competizioni sportive. La reazione della polizia e la rapida gestione dell’incidente hanno dimostrato l’importanza della presenza delle forze dell’ordine nella gestione dell’ordine pubblico negli eventi sportivi, evidenziando la necessità di un monitoraggio costante e di misure preventive per evitare che certi comportamenti deviano in atti di violenza.
Il settore sportivo continua a fare i conti con la necessità di tenere sotto controllo la sicurezza degli eventi e della partecipazione di individui che potrebbero acuire tensioni tra le tifoserie, rendendo fondamentali questi interventi da parte delle autorità locali.
Ultimo aggiornamento il 28 Novembre 2024 da Sofia Greco