La recente espulsione di Luis Fernando Figari dal movimento Sodalitium Christianae Vitae segna un capitolo importante nella lotta contro gli abusi sessuali e le irregolarità finanziarie nel clero. Questa decisione, comunicata dalla Conferenza Episcopale del Perù, mette in luce le gravi accuse di violenze commesse dal fondatore del Sodalicio, un’organizzazione religiosa che ha avuto un notevole impatto in America Latina.
Il background di Figari e del Sodalitium Christianae Vitae
Fondazione del Sodalitium
Luis Fernando Figari ha fondato il Sodalitium Christianae Vitae, meglio conosciuto come Sodalicio, negli anni ’70. Questa società di vita apostolica ha attratto non solo laici ma anche sacerdoti consacrati, creando una comunità di membri che si sono impegnati a una vita di voti perpetui di celibato e obbedienza. Fin dalle sue origini, il Sodalicio si è distinto per le sue attività di evangelizzazione, cercando di diffondere il cristianesimo in diversi Paesi latinoamericani.
Accuse e commissariamento
Nei primi anni 2000 sono emerse le prime denunce di abusi, provenienti da ex membri dell’organizzazione. Gli scandali hanno aumentato di intensità nel 2015, con la pubblicazione di un libro che ha raccolto testimonianze di violenze fisiche, psicologiche e sessuali da parte di Figari e di altri leader del movimento. A causa della gravità delle accuse, la Santa Sede ha deciso di commissariare il Sodalicio, avviando una serie di indagini interne che hanno rivelato una gestione scorretta e crimini contro i membri, in particolare i minorenni.
Le accuse di abusi
La genesi delle denunce
L’emergere delle accuse nei confronti di Figari e di altri membri del Sodalicio ha aperto una vasta gamma di indagini. Le testimonianze hanno delineato un quadro scottante di abusi sistematici, rincarato dalla dura realtà di un clima di paura e silenzio che ha circondato l’organizzazione per molti anni. Le prime denunce risalgono all’inizio degli anni 2000, quando vari ex membri hanno cominciato a sollevare le loro voci contro un ambiente che li ha victimaizzati.
Implicazioni legali e sociali
Nel 2018, la Procura del Perù ha avviato un’inchiesta, richiedendo misure cautelari nei confronti di Figari e di altre figure coinvolte. Un rapporto stilato da un gruppo investigativo interno ha messo in evidenza gli abusi commessi dal 1975 al 2002 a danno di circa 36 persone, tra cui 19 minorenni. Questo ha provocato un acceso dibattito sulla responsabilità delle istituzioni ecclesiali e il loro ruolo nell’indagare e punire comportamenti inaccettabili.
Il divieto di ritorno in Perù
Provvedimenti vaticani
Dopo l’esplosione dello scandalo, nel 2018, il Vaticano ha deciso di imporre un divieto a Figari di tornare in Perù. La lettera a firma del cardinale Joao Braz de Aviz ha chiarito che il suo ritorno nel Paese sarebbe stato consentito solo per motivi molto gravi e solo con il permesso scritto del commissario vaticano. Questo provvedimento mirava a prevenire ulteriori danni, sia a livello personale che per la giustizia.
Le preoccupazioni per la giustizia
Il timore era che Figari potesse danneggiare ulteriormente le vittime o ostacolare le indagini in corso. Nonostante l’ormai noto veto, la gestione della crisi ha sollevato interrogativi sulla trasparenza e l’impegno della Chiesa Cattolica ad affrontare situazioni di abuso, specialmente considerando il continuo emergere di nuove testimonianze.
Indagini e intervento papale
Inviti a verificare la situazione
Nel luglio 2023, Papa Francesco ha disposto l’invio di due investigatori speciali in Perù per esaminare la situazione relativa al Sodalitium. Questi esperti, l’arcivescovo Charles Scicluna e il sacerdote Jordi Bertomeu, avevano già lavorato su casi simili in Cile, portando a importanti riforme e a un maggiore livello di attenzione verso le vittime.
Obiettivi delle indagini
L’obiettivo di questi inviati è stato quello di raccogliere testimonianze, ascoltare le vittime e riferire direttamente al Papa sulla situazione attuale del Sodalicio. Questa operazione dimostra l’attenzione da parte della Santa Sede nel prendere seri provvedimenti nel contrastare gli abusi e nel ricostruire la fiducia tra le comunità colpite.
La situazione del Sodalitium Christianae Vitae e di Luis Fernando Figari continua a essere un tema di grande rilevanza, non solo per la Chiesa Cattolica, ma anche per la società civile, nel contesto di una crescente richiesta di giustizia e di protezione dei diritti delle vittime.