Quattro uomini di origine albanese, già noti alle forze di polizia, sono stati arrestati a Porto Potenza Picena mentre erano in flagranza di furto in un’abitazione. Le autorità hanno confermato che oltre all’accusa di furto, gli indagati devono rispondere anche di ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli. L’operazione è stata condotta dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Osimo, in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Civitanova Marche.
I dettagli dell’operazione e l’arresto
Gli arresti sono avvenuti a seguito di controlli effettuati a bordo di una vettura a noleggio. Gli uomini coinvolti, di età compresa tra i 23 e i 38 anni, sono stati sorpresi in possesso di utensili e materiali da scasso. Tra gli oggetti trovati, erano presenti torce, guanti, radio portatili e strumenti specifici, ma anche diversi gioielli, successivamente identificati come rubati durante furti che si erano verificati poco prima in due abitazioni a Monteprandone e Castel di Lama, nella provincia di Ascoli Piceno.
Durante il controllo, due dei quattro uomini hanno tentato di darsi alla fuga, ma sono stati rapidamente fermati dagli agenti. Questo tentativo di evasione ha dimostrato un’organizzazione criminale operante in quel tratto di territorio, con la capacità di attuare furti in maniera coordinata.
Risultati della perquisizione domiciliare
Successivamente agli arresti, è stata effettuata una perquisizione presso un’abitazione collegata ai sospetti, sempre a Porto Potenza Picena. La perquisizione ha portato al ritrovamento di diversi oggetti di valore, tra cui un machete, 2.120 euro in contante, otto orologi e una vasta gamma di altri oggetti preziosi. Gli investigatori ritengono che questi beni siano il frutto di attività illecite e stanno attualmente conducendo approfondimenti per tracciare la loro provenienza, con l’obiettivo di restituirli ai legittimi proprietari.
Un aspetto rilevante emerso durante le indagini è la posizione di uno degli arrestati, il quale risultava gravato da un ordine di carcerazione, precedentemente emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano. Questo individuo aveva una condanna di due anni di reclusione per ricettazione, un fattore che evidenzia la recidiva e la pericolosità di tali gruppi operanti sul territorio.
Situazione attuale e prossimi passi
Attualmente, i quattro uomini sono stati tradotti nel carcere di Montacuto ad Ancona, dove rimarranno a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini proseguono, non solo per fare luce sulla provenienza degli oggetti rinvenuti, ma anche per eventuali responsabilità penali ulteriori da chiarire. Questo caso sottolinea l’importanza delle operazioni di polizia nella lotta alla criminalità organizzata, soprattutto nei confronti di gruppi già noti per comportamenti delittuosi.
Il risultato di questa operazione ha contribuito a rafforzare la sicurezza nella comunità di Porto Potenza Picena, facendo chiarezza sulla presenza di attività criminali nella zona. Le forze dell’ordine continuano a monitorare la situazione per prevenire ulteriori crimini e garantire la tranquillità dei cittadini.
Ultimo aggiornamento il 29 Novembre 2024 da Marco Mintillo