Questa tipologia di condizionatori presto sarà vietata e andranno sostituiti: perché e cosa fare se sono presenti in casa. Come comportarsi.
Un recente regolamento europeo sottoscritto tra stati membri e eurodeputati ha legittimato il bando di alcuni tipi di condizionatori. La normativa prevede infatti che andranno sostituiti con modelli di ultima generazione. Questo potrebbe incidere notevolmente sul bilancio famigliare, anche perché il riferimento è a quei condizionatori che sono presenti in immobili residenziali o attività commerciali minori. Ovviamente le aziende produttrici di questo condizionatori si sono battuti per impedire l’approvazione del regolamento, ma alla fine la normativa ha trovato diversi consensi.
Nello specifico il riferimento è a quei condizionatori che utilizzano un apposito refrigerante, l’R32 che presto sarà vietato. Questo tipo di sostanza, utili per le pompe di calore, ha un alto impatto inquinante e per questo è destinata a scomparire. Ovviamente l’eliminazione dei condizionatori che usano questo gas avverrà progressivamente: prima ci sarà una tolleranza e una riduzione minima fino ad arrivare al 2037 ad una presenza del 15% . Solo nel 2050 saranno messi al bando.
Secondo gli esperti gli F-gas hanno un impatto ambientale definibile catastrofico, superiore a quello dell’emissioni di Co2. Un dato che ha messo in allerta e che ha richiesto un immediato intervento. Ma cosa fare quando il divieto entrerà in vigore? Occorre cambiare immediatamente i condizionatori? L’obbligo non è immediato e se si ha in casa uno di questi tipi di apparecchi si hanno 10-15 anni per adeguarsi al cambiamento e contribuire in tal modo a tutelare l’ambiente.
Condizionatori da sostituire: cosa dice il regolamento UE
Il regolamento Ue che mette al bando il refrigerante, l’R32 e di conseguenza limita l’uso di alcune tipologie di condizionatori ha allertato i cittadini. Come detto non è necessario cambiare subito il condizionatore, l’unico problema che si pone è quando l’apparecchio si guasta. In questo caso non può essere rigassificato con l’R32, ma possono essere usati altri tipi di refrigeranti simili.
Se tuttavia si tratta di un vecchio modello non si potrà fare molto. L’EPPE, l’associazione europea dell’industria del settore, ha contestato la decisione della commissione europea ed è certa che questo regolamento favorirà la dipendenza dei singoli stati dai combustibili fossili: “Certamente alcune apparecchiature sono appropriate per i cosiddetti refrigeranti ‘naturali’, ma non tutte, e un divieto dei gas fluorurati metterà a rischio le opportunità di decarbonizzazione.”
Ha poi concluso: “Questo accordo prolungherà senza dubbio la nostra dipendenza dai combustibili fossili”. A garanzia di questo timore la commissione europea si è riservata la possibilità di rivedere il regolamento qualora gli obiettivi di diffusione delle pompe di calore richiesto dal RepowerEU non fossero raggiunti.