Nel cuore del Lazio sorge un meraviglioso borgo, riconosciuto tra i più belli di tutta Italia: è perfetto per un’immersione tra natura e storia.
Immersa nel Parco Naturale dei Monti Simbruini, si erge un borgo come una delle gemme più affascinanti della regione Lazio, non solo per la sua bellezza paesaggistica, ma anche per la sua profonda connessione con la storia e la cultura italiana. Questo borgo, che vanta una storia millenaria, è conosciuto come la culla del monachesimo benedettino e della stampa in Italia. È un luogo che evoca un’atmosfera mistica, dove il passato e il presente si intrecciano in un abbraccio affascinante.
Subiaco, con la sua ricca eredità storica, culturale e naturale, è una meta imperdibile per chi desidera esplorare il Lazio al di fuori dei soliti itinerari turistici. Che si tratti di un pellegrinaggio spirituale, di un’appassionante escursione in montagna o di un viaggio alla scoperta delle tradizioni culinarie locali, questo borgo incanta e sorprende, lasciando un segno indelebile nel cuore di chi lo visita.
Le origini di Subiaco e gli elementi da visitare
Il nome “Subiaco” deriva dal termine latino “Sublaceum”, che significa “sotto i laghi”. Questa etimologia è attribuita a Tacito, che descrisse la Villa di Nerone, un luogo di lusso e bellezza, situato tra i laghi e le montagne. La scelta di Nerone di stabilirsi qui non era casuale; il paesaggio, con i suoi specchi d’acqua creati dal fiume Aniene, offriva una vista mozzafiato e un rifugio perfetto per l’imperatore romano. Oggi, Subiaco continua a incantare i visitatori con le sue meraviglie naturali e storiche.
Uno dei luoghi più suggestivi di Subiaco è il Monastero del Sacro Speco, un sito che si intreccia con la vita di San Benedetto, patrono d’Europa. Qui, il santo visse in una grotta inaccessibile per tre anni, dedicandosi alla meditazione e alla preghiera. La storia narra che il Sacro Speco fu eretto molto tempo dopo per proteggere la grotta. Oggi, raggiungere questo monastero è un’esperienza che trasporta i visitatori in un viaggio mistico. Il percorso è circondato da un silenzio quasi sacro, e una volta arrivati, la vista sulla valle è spettacolare.
Il complesso monasteriale è caratterizzato da due chiese sovrapposte, tutte decorate con affreschi che raccontano storie di devozione e spiritualità. La cappellina, che conserva l’unica immagine di san Francesco ritratto in vita, è un luogo di grande significato. Qui si narra che i rovi sui quali san Benedetto cercò la libertà dalle tentazioni carnali fiorirono grazie all’intercessione di san Francesco.
Tra i monasteri fondati da San Benedetto nella valle sublacense, il Monastero di Santa Scolastica è l’unico sopravvissuto. La struttura ospita tre chiostri, di stili romanico, gotico e rinascimentale, e una torre campanaria che svetta sopra il borgo. La chiesa neoclassica, costruita nel XVIII secolo, sorge sul sito del primitivo oratorio, mentre la biblioteca, ora Monumento Nazionale, custodisce preziosi codici miniati, manoscritti e pergamene.
Particolarmente affascinante è la storia della tipografia che fu inaugurata qui nel 1465 da due stampatori di Magonza, allievi di Gutenberg. Questa fu la prima tipografia in Italia, e il primo libro stampato rappresenta un’importante pietra miliare nella storia della stampa.