La città di Roma si prepara a un’importante iniziativa in occasione del Giubileo, che prevede l’introduzione di 18.000 nuovi raccoglitori di rifiuti. Questi elementi sono stati realizzati da aziende trentine, garantendo non solo un’elevata qualità ma anche una soluzione sostenibile per la gestione dei rifiuti nella capitale. In questo articolo esploreremo in dettaglio le caratteristiche dei nuovi raccoglitori, il profilo delle aziende coinvolte nella loro produzione e le implicazioni a livello locale e nazionale.
Le origini dei nuovi raccoglitori
Un terzo dei raccoglitori che saranno utilizzati a Roma proviene dal Trentino, un’eccellenza nella produzione di articoli in plastica. La Lotoplast di Caldonazzo è l’azienda che si occupa della produzione, mentre l’assemblaggio è affidato alla Holzhof di Mezzolombardo. La fornitura è gestita dalla Scau Ecologica, che ha conquistato l’appalto della municipalizzata Ama, l’ente responsabile della gestione dei rifiuti a Roma. Questo importante progetto non rappresenta la prima volta che le aziende trentine si mettono in luce nel panorama italiano. Infatti, la Lotoplast ha già collaborato a progetti di prestigio come la realizzazione di sedili di design per lo stadio di Abu Dhabi e per una futura installazione in Marocco.
In queste ore, un nuovo carico di raccoglitori sta per lasciare il Trentino in direzione della capitale per completare la consegna del primo lotto. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha definito questi raccoglitori come “unici, sicuri e sostenibili”, sottolineando la loro importanza nella miglior gestione dei rifiuti durante il Giubileo.
Caratteristiche di design e sicurezza
I nuovi raccoglitori sono un’anomalia nel settore, poiché sostituiscono quattro diverse tipologie di modelli precedenti. Questa innovazione non solo semplifica il processo di raccolta ma garantisce anche maggiore sicurezza. Realizzati in materiale ignifugo e antideflagrante, i raccoglitori sono progettati per resistere a qualsiasi condizione e per essere ispezionabili in base alle normative antiterrorismo, un aspetto cruciale in una città come Roma, frequentata da milioni di turisti.
Nonostante il loro peso di circa 60 kg, 40 di questi sono dovuti alla base in cemento. Questo conferisce ai raccoglitori una stabilità che è essenziale quando si tratta di gestire un grande flusso di utenti. Esteticamente, i nuovi cestini rievocano il design di quelli utilizzati per il Giubileo del Duemila, un connubio perfetto tra tradizione e modernità , indirizzando i valori di continuità e innovazione.
La Lotoplast: un’azienda in crescita
La Lotoplast è un’azienda artigiana che ha saputo affermarsi nel settore, registrando un fatturato di circa 3 milioni di euro e impiegando 24 persone. Fondata nel 1992 a Pergine Valsugana come divisione del gruppo Simplast, questa realtà ha saputo diversificare la propria produzione nel corso degli anni. Da un focus primario sui vasi di fiori, l’azienda ha ampliato i propri orizzonti, entrando in settori come quello della nautica e dell’industria motociclistica, oltre a fornire componenti per trattori agricoli.
L’attuale gestione è affidata a Fabrizio Torta, di 75 anni, e a suo figlio Mirko, di 47, che insieme hanno portato avanti la tradizione familiare e allargato la produttività dell’azienda. Ogni anno, Lotoplast trasforma circa 1.000 tonnellate di materiale plastico in circa 200.000 articoli, evidenziando un impegno costante sia verso la qualità che verso la sostenibilità . Con la crescente attenzione verso l’ecologia e il riciclo, l’azienda utilizza polietilene rigenerato ad alta densità per la produzione, in linea con le esigenze ambientali contemporanee.
Questa iniziativa non solo offre un contributo tangibile alla capitale, ma rappresenta anche un esempio di come le aziende trentine possano giocare un ruolo chiave nella trasformazione di servizi pubblici essenziali.
Ultimo aggiornamento il 31 Gennaio 2025 da Marco Mintillo