Raid a Khan Yunis: oltre 40 morti nel bombardamento israeliano, conflitto in escalation

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Raid a Khan Yunis: oltre 40 morti nel bombardamento israeliano, conflitto in escalation - Fonte: Euronews | Gaeta.it

Il conflitto israelo-palestinese continua a sollevare ondate di apprensione e preoccupazione in tutto il mondo. Martedì mattina, un raid condotto dalle Forze di Difesa israeliane ha colpito la zona di Al-Mawasi, nei pressi di Khan Yunis, tracciando un bilancio drammatico di vittime. Secondo l'ufficio stampa governativo di Gaza e la Difesa civile palestinese, almeno 40 persone sono decedute e oltre 60 sono rimaste ferite a seguito dell'attacco. Tuttavia, l'esercito israeliano ha contestato queste stime, sostenendo che l'operazione mirava specificamente a un centro di comando di Hamas.

Il drammatico bilancio delle vittime a Khan Yunis

Il colpo inferto da Israele ha avuto conseguenze devastanti per la popolazione locale. Le prime informazioni indicano che sono stati recuperati almeno 19 corpi nel corso delle operazioni di soccorso a Al-Mawasi, una zona che era stata dichiarata sicura per i profughi. Ancora oggi, il ministero della Sanità di Gaza, sotto il controllo di Hamas, riporta che molti altri corpi potrebbero trovarsi sotto le macerie e che le ambulanze faticano a raggiungere le persone in difficoltà, sia a causa del caos creato dal bombardamento sia per i rischi legati a ulteriori attacchi.

Nella notte del bombardamento, i servizi di emergenza non sono riusciti a trasportare le vittime negli ospedali, evidenziando la gravità della situazione. Il ministero ha evidenziato l'inefficacia dell'assistenza umanitaria, sollevando interrogativi sulla sicurezza nelle aree designate per l'accoglienza dei profughi. Nel contesto di un conflitto già complesso, il recente attacco ha ulteriormente intensificato le tensioni e il dolore nella popolazione già martoriata.

Le dichiarazioni contrastanti: Israele contro Hamas

Dopo il raid, le dichiarazioni ufficiali da entrambe le parti hanno delineato un quadro di disaccordo e tensione. Mentre i media palestinesi riportavano le cifre tragiche delle vittime, l'esercito israeliano ha contestato i dati forniti, affermando che l'attacco era stato condotto con armi di precisione per evitare di colpire i civili. Il portavoce militare ha dichiarato che l'obiettivo primario era un centro di comando di Hamas, piuttosto che le abitazioni civili.

Hamas, dal canto suo, ha respinto le accuse di avere militanti nel quartiere di Al-Mawasi. Tuttavia, Israele ha accusato il movimento islamico di operare con impunità in aree residenziali, utilizzando tunnel, lanciarazzi e infrastrutture militari nelle vicinanze di scuole, moschee e abitazioni. Questa strategia di guerra rende la situazione estremamente complicata e pericolosa per i civili, senza che entrambe le fazioni forniscano prove verificabili delle rispettive affermazioni.

Il caso dell'attivista turco-americana uccisa

In un altro episodio di crescente tensione, le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato che l'attivista turco-americana Aysenur Ezgi Eygi è stata colpita "indirettamente e involontariamente" da un proiettile durante una manifestazione vicino a Nablus, in Cisgiordania. Eygi stava partecipando a una protesta in difesa di agricoltori palestinesi quando è stata ferita mortalmente. La notizia della sua morte ha scatenato una condanna da parte del segretario di Stato americano, Antony Blinken, che ha definito l'evento "non provocato e ingiustificato".

Le dichiarazioni di Blinken sono arrivate durante un incontro con il suo omologo britannico, David Lammy, il quale ha sottolineato la gravità della situazione a Khan Yunis, definendo l'attacco israeliano "scioccante" e evidenziando l’urgenza di un cessate il fuoco. Entrambi i leader hanno espresso preoccupazione per l’escalation delle violenze, che continua a mietere vittime innocenti e a creare sfide sempre più grandi per la comunità internazionale nella ricerca di una pace duratura nella regione.

Il contesto è quindi sempre più complesso e le speranze di una risoluzione pacifica sembrano allontanarsi, mentre la popolazione civile continua a soffrire a causa degli scontri tra le fazioni.

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