L’escalation del conflitto tra Israele e Hamas ha portato a una violenza senza precedenti, con raid aerei che hanno colpito duramente la Striscia di Gaza. Oggi, 22 dicembre 2024, i militari israeliani hanno condotto attacchi aerei che hanno provocato la morte di almeno 28 persone. Le autorità locali denunciano che l’operazione, protrattasi fino all’alba, ha avuto come obiettivi un’abitazione e una scuola nel quartiere di al-Daraj a Gaza City, dove si trovavano sfollati. I militari dello Stato ebraico sostengono che i luoghi colpiti fossero utilizzati da Hamas, accusando il gruppo di utilizzare civili come scudi umani.
Il tragico bilancio delle vittime
Il ministero della Sanità di Gaza ha aggiornato il bilancio complessivo delle vittime dall’inizio del conflitto, che ora ammonta a 45.259 morti. Questo numero fa riferimento al periodo che va dal 7 ottobre 2023, all’indomani degli attacchi di Hamas in Israele, in cui hanno perso la vita circa 1.200 persone. La guerra ha generato uno tsunami di sofferenza umana, con famiglie distrutte e una crisi umanitaria sempre più grave. Le Nazioni Unite e numerose organizzazioni umanitarie hanno lanciato appelli urgenti per la protezione dei civili e per il miglioramento delle condizioni nelle aree di conflitto.
La situazione a Gaza è stata ulteriormente complicata dalla mancanza di accesso a beni di prima necessità, come cibo e acqua potabile, accentuando il dramma di molti che si trovano in condizioni disperate. Le scuole e gli ospedali hanno dovuto chiudere o limitare le loro attività, complicando ulteriormente le operazioni di soccorso.
La minaccia degli Houthi e le reazioni di Israele
Non solo Gaza è al centro dei conflitti: anche gli Houthi dallo Yemen attirano l’attenzione internazionale. Dopo che un missile lanciato dai ribelli Houthi ha colpito un’area centrale di Israele venerdì sera, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato che il suo governo prenderà misure concrete contro questo gruppo. Durante una dichiarazione, Netanyahu ha sottolineato come gli Stati Uniti e altri Stati condividano la visione degli Houthi come una minaccia sia per la navigazione marittima che per la stabilità dell’ordine internazionale.
Israele è storicamente noto per le sue azioni militari rapide e decisive. Netanyahu ha promesso che, sebbene una rappresaglia possa richiedere tempo, i risultati saranno simili a quelli ottenuti in operazioni passate contro reti terroristiche. La tensione nel contesto geopolitico del Medio Oriente rimane alta, con molteplici fattori di rischio che potrebbero sfociare in nuove escalation.
Un futuro incerto per la regione
La crescente violenza in Gaza e il conflitto con gli Houthi complicano ulteriormente un quadro già difficile. La comunità internazionale continua a esprimere preoccupazione per le conseguenze che questa guerra avrà sui civili e sulla stabilità della regione. Ci si aspetta che le prossime settimane saranno decisive per orientare il futuro del conflitto e della diplomazia in Medio Oriente.
Le conseguenze umanitarie, economiche e politiche degli eventi attuali si stanno rivelando devastanti. Da una parte, la Striscia di Gaza vive una crisi umanitaria profondissima; dall’altra, gli attacchi missilistici dai vari gruppi armati pongono sfide significative alla sicurezza degli stati confinanti. L’attenzione internazionale rimane concentrata su questi sviluppi, con la speranza di un dialogo che possa portare a una cessazione delle ostilità e a una maggiore stabilità nella regione.
Ultimo aggiornamento il 22 Dicembre 2024 da Laura Rossi