Un drammatico attacco militare ha colpito la Striscia di Gaza nella notte scorsa, portando alla morte del leader politico di Hamas, Salah al-Bardawil, e di sua moglie. L’operazione, condotta tramite raid aereo, ha avuto luogo a Khan Younis, nel sud di Gaza, e si inserisce in un contesto di intensificazione delle ostilità tra le forze israeliane e il movimento islamista. La notizia arriva in un momento delicato, dopo il fallimento di un cessate il fuoco e la sospensione dei dialoghi diplomatici tra le due parti.
Chi era Salah al-Bardawil
Salah al-Bardawil, nato nel 1959 a Khan Younis, ha avuto una carriera politica di lungo corso all’interno di Hamas. Dopo aver ricoperto il ruolo di portavoce del movimento, nel 2021 è stato eletto nel Politburo di Hamas, una posizione di rilievo all’interno della struttura decisionale del gruppo. La sua carriera politica è iniziata nel 2006, quando è stato eletto al Consiglio legislativo palestinese come rappresentante della lista “Cambiamento e riforma”. La sua storia ricorda anche un episodio significativo del 1993, quando fu detenuto dalle autorità israeliane, un evento che ha influenzato il suo successivo attivismo politico. Recentemente, il video dell’attacco, che mostra la scena tragica del suo corpo insanguinato, ha fatto il giro dei social, scatenando reazioni tra i sostenitori e detrattori di Hamas.
Intensificazione dei bombardamenti su Gaza
L’attacco aereo che ha portato alla morte di al-Bardawil avviene in un contesto di riprese delle ostilità, dopo un periodo di relativa calma durato quasi due mesi. Israele ha riavviato i suoi bombardamenti su Gaza martedì scorso, giustificando l’azione con l’accusa ai leader di Hamas di aver violato l’accordo di cessate il fuoco, entrato in vigore il 19 gennaio. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiarito più volte che l’obiettivo primario della guerra è l’eliminazione di Hamas come entità militare, con la speranza che questa offensiva possa anche portare al rilascio degli ostaggi israeliani. Nei raid del martedì scorso, sono stati riportati diversi morti tra i esponenti di Hamas, tra cui il capo del governo de facto del gruppo, Essam Addalees, e il capo della sicurezza interna, Mahmoud Abu Watfa.
Conseguenze umanitarie e nuovi attacchi in Libano
In seguito agli attacchi avvenuti cinque giorni fa, le fonti sanitarie palestinesi hanno segnalato che circa 400 persone, molte delle quali donne e bambini, hanno perso la vita. Questo bilancio segna un tragico aggravarsi della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Durante il fine settimana, le forze armate israeliane hanno concentrato i loro sforzi su oltre 200 obiettivi sia in Gaza che in Libano e Siria, segnalando un’ulteriore escalation delle operazioni.
Particolarmente preoccupante è il fatto che il sud del Libano è stato colpito da nuovi raid aerei e attacchi di artiglieria. L’insediamento israeliano di Metulla ha subito colpi da parte di razzi, attribuiti a Hezbollah, sebbene il gruppo abbia smentito ogni responsabilità. Questa nuova fase di conflitto non fa altro che accrescere le tensioni tra le due fazioni e ai margini della crisi mediorientale, generando preoccupazioni per un possibile allargamento delle ostilità nella regione.