Raid aereo israeliano colpisce Hezbollah: ucciso Ibrahim Aqil, leader della divisione d’élite

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Raid aereo israeliano colpisce Hezbollah: ucciso Ibrahim Aqil, leader della divisione d'élite - Fonte: Virgilio | Gaeta.it

L'operazione condotta dall'esercito israeliano nei cieli di Beirut ha portato all'eliminazione di Ibrahim Aqil, un importante comandante di Hezbollah. Con una taglia di 7 milioni di dollari sulla sua testa da parte delle autorità americane, Aqil era al centro delle tensioni tra Israele e le milizie libanesi. Questo articolo esplora gli eventi che hanno portato alla sua morte, il contesto storico della figura di Aqil e le implicazioni politiche della sua eliminazione.

L'attacco aereo e la morte di Aqil

L'operazione nel cuore di Beirut

Il raid aereo che ha portato all'uccisione di Ibrahim Aqil si è svolto nella periferia di Beirut, precisamente nel Dahiyeh, un'area nota per la presenza di Hezbollah. Secondo le informazioni fornite dai media israeliani, Aqil si trovava in una riunione con altri membri della sua unità d’élite, Al Radwan, al momento dell'attacco. La riunione è avvenuta in un rifugio sotterraneo sotto un edificio residenziale, una scelta strategica che dimostra la volontà del gruppo di utilizzare i civili come scudi umani.

La cattiva sorte di Aqil è arrivata poche ore dopo essere stato dimesso dall'ospedale, dove era stato curato per ferite riportate a seguito di un'esplosione del suo cercapersone. Questa notizia sottolinea la precarietà della vita all'interno della gerarchia di Hezbollah, dove i rischi sono all'ordine del giorno e la carneficina tra i nemici è purtroppo una realtà.

La reazione israeliana

Dopo l'operazione, il portavoce dell'esercito israeliano, Daniel Hagari, ha rilasciato dichiarazioni sugli obiettivi del raid. Hagari ha rivelato che Aqil e i suoi collaboratori pianificavano operazioni militari mirate a "razziare il territorio israeliano", incluso il progetto di infiltrazione e occupazione della Galilea. L’operazione è quindi stata presentata come parte di un più ampio sforzo di sicurezza per garantire la protezione dei civili israeliani dalle minacce.

La figura di Ibrahim Aqil

Un percorso di violenza e terrorismo

Ibrahim Aqil rappresenta una figura emblematica della lotta contro le forze israeliane in Libano. Negli anni '80, divenne uno dei principali esponenti della jihad islamica e uno dei membri chiave di Hezbollah, contribuendo a disciplinare le operazioni dell'organizzazione fin dalle sue origini. Un suo atto di rilevanza storica fu il coinvolgimento nell'attentato all'ambasciata statunitense a Beirut nell'aprile del 1983, in cui persero la vita 63 persone. Ulteriori azioni violente includono l'attacco alla caserma dei marines americani nell'ottobre dello stesso anno, omicidio di 241 militari americani.

La Casa Bianca, nel 2023, aveva colto l’occasione del 40° anniversario di uno degli attacchi per mettere una taglia da 7 milioni di dollari su Aqil, in riconoscimento del suo ruolo nelle operazioni di Hezbollah. La denominazione di "terrorista" da parte del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti nel 2015 e del Dipartimento di Stato nel 2019 ha solo ulteriormente oscurato la sua figura.

L'evoluzione nella gerarchia di Hezbollah

Dopo l'uccisione di Fuad Shukr, avvenuta nel luglio 2024, Aqil ha preso il suo posto come responsabile delle operazioni missilistiche di Hezbollah. Questa promozione lo ha reso un obiettivo di alto profilo per le forze israeliane, sottolineando l'importanza strategica della sua leadership. Il suo ruolo di secondo in comando dopo Hassan Nasrallah evidenzia non solo il potere che aveva all'interno dell'organizzazione, ma anche la minaccia che rappresentava per gli interessi israeliani.

La situazione geopolitica attuale

Implicazioni della morte di Aqil

L'eliminazione di Ibrahim Aqil ha suscitato reazioni contrastanti sia a livello locale che internazionale. Da un lato, la sua morte rappresenta un colpo significativo per l'organizzazione di Hezbollah e potrebbe avere ripercussioni sul morale e sull’operatività delle milizie. Dall'altro, un’azione così eclatante potrebbe sollevare ulteriori tensioni nel già instabile quadro geopolitico mediorientale.

Israeliani e libanesi continueranno a mantenere vive le loro tensioni, con Hezbollah che potrebbe vedere l’uccisione di Aqil come un motivante per vendette future. Le vendette e le ritorsioni rimangono una costante nella storia del conflitto israelo-libanese, rendendo le operazioni di intelligence sempre più complesse e rischiose.

La situazione post-raffreddamento potrebbe vedere ulteriori attacchi mirati contro figure di spicco di Hezbollah, mentre il gruppo potrebbe intensificare la propria retorica anti-israeliana. L'equilibrio di potere nella regione potrebbe cambiare e la comunità internazionale osserverà attentamente gli sviluppi per prevenire un'escalation delle violenze.

Ultimo aggiornamento il 20 Settembre 2024 da Armando Proietti

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