Nell’ultimo report di SiteMinder, è emerso un cambiamento significativo nella stagione turistica in Italia. Mentre il periodo estivo resta importante, si osserva un allungamento della stagione grazie a un crescente interesse verso altre fasi dell’anno. La piattaforma di distribuzione e revenue management ha analizzato oltre 125 milioni di prenotazioni, rivelando tendenze inaspettate che possono influenzare il settore alberghiero italiano.
La ripartizione delle prenotazioni alberghiere
Dallo studio emerge che quasi un terzo delle vendite alberghiere in Italia per il 2024 sarà concentrato nei mesi estivi, da giugno ad agosto. Tuttavia, è interessante notare come i picchi di prenotazione siano diminuiti rispetto all’anno precedente, con il mese di luglio che ha visto un calo del 4% e agosto uno dell’1%. Questo segna un cambiamento rispetto alle aspettative storiche che vedevano i mesi estivi rappresentare la massima affluenza forzata.
I dati rivelano anche che i mesi di maggio e ottobre stanno guadagnando interesse, con maggio che raggiunge il 9,39% delle prenotazioni totali e ottobre a quota 9,15%. Anche settembre si distingue con una crescita del 2%. Sorprendentemente, i primi mesi dell’anno, febbraio e marzo, si sono comportati bene, registrando aumenti rispettivi delle prenotazioni dell’8% e del 4%. Questi numeri suggeriscono un cambio di comportamento nei viaggiatori, che ora sono più propensi a visitare l’Italia in periodi tradizionalmente meno affollati, contribuendo così a un flusso turistico più costante durante l’anno intero.
L’andamento delle tariffe alberghiere
La ricerca di SiteMinder ha inoltre evidenziato un aumento delle tariffe alberghiere in Italia, associato a una domanda più consistente di camere durante l’intero anno. Maggio e ottobre, in particolare, si sono distinti con le tariffe più elevate, con una media di 272 euro e 271 euro rispettivamente. Ottobre 2024 ha mostrato un incremento del 5,4% nel prezzo delle camere rispetto allo stesso mese del 2023, segnando l’andamento positivo del mercato alberghiero.
In un contesto globale, l’Italia si trova in una posizione privilegiata, facendo parte del 65% dei mercati che hanno registrato un rincaro nelle tariffe alberghiere. La media delle tariffe giornaliere è aumentata fino a 239,60 euro, rispetto ai 238,90 dello scorso anno. Questi dati portano a un’attenta analisi delle strategie di prezzo adottate dagli albergatori, costretti a bilanciare un’offerta crescente con una domanda che sta iniziando a mostrarsi meno concentrata nei mesi estivi.
Destinazioni emergenti e tendenze di viaggio
Simone Portaluri, regional manager di SiteMinder per l’Italia, ha commentato le tendenze di prenotazione, sottolineando come l’ampia distribuzione delle prenotazioni non solo evidenzi un maggiore interesse per le stagioni meno affollate, ma denoti anche un aumento della popolarità di destinazioni emergenti. Questo è un chiaro invito agli albergatori a rimanere aggiornati sulle esigenze dei viaggiatori, poiché il panorama turistico italiano si evolve per includere non solo città d’arte tradizionali, ma anche altre località in cerca di visibilità .
Queste nuove dinamiche suggeriscono che gli operatori turistici devono adattarsi e cercare di attrarre clientela in diversi periodi dell’anno, investendo in promozioni e pacchetti mirati che possano soddisfare le nuove preferenze dei viaggiatori. Con un numero crescente di visitatori che ora prenotano soggiorni fuori dai tradizionali mesi estivi, l’industria turistica italiana potrebbe beneficiare di un’opportunità unica per diversificare la propria offerta.
In sintesi, i dati forniti da SiteMinder offrono un quadro stimolante per l’industria turistica italiana, suggerendo tendenze interessanti verso un’ospitalità allungata e un andamentale aumento delle tariffe che potrebbe favorire una migliore sostenibilità economica per gli albergatori.
Ultimo aggiornamento il 24 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina