Un episodio di rapimento ha scosso la tranquillità di Inveruno, un comune in provincia di Milano, dove un commerciante d’auto è stato catturato e costretto a seguire il suo aggressore fino a Rogoredo. La velocità dell’intervento delle forze dell’ordine è risultata decisiva per la salvezza della vittima, un romeno di 34 anni, che ha trovato il modo di chiedere aiuto. L’arresto del responsabile, un marocchino di 31 anni, ha messo in luce una situazione allarmante che riguarda la criminalità nella zona.
L’incontro fatale: come è avvenuto il rapimento
L’intera vicenda ha avuto inizio quando il trentunenne ha fissato un appuntamento con il venditore d’auto per visionare una macchina usata. Quello che sarebbe dovuto essere un incontro commerciale si è rapidamente trasformato in un incubo. Giunti insieme, il marocchino ha estratto un machete di 40 centimetri, costringendo la vittima a salire sulla sua auto. Questa manovra di intimidazione è stata pianificata con l’intento di rapire il commerciante, portandolo via da Inveruno verso una palazzina in via Cassinis, situata nella zona di Rogoredo a Milano.
Durante questo tragitto, la vittima ha trovato il coraggio di contattare la propria compagna, informandola della situazione di pericolo e fornendo dettagli precisi sul luogo in cui si trovava. La donna, colpita dalla gravità della situazione, si è immediatamente rivolta ai carabinieri, chiedendo un intervento urgente. Le forze dell’ordine sono state tempestive nello stare al posto segnalato, riuscendo così a salvare la vittima da un possibile destino tragico.
L’intervento dei carabinieri e l’arresto dell’aggressore
Quando i carabinieri del Nucleo Radiomobile sono arrivati sul posto, hanno trovato il marocchino in evidente stato di panico, circondato dalle forze dell’ordine. L’uomo ha tentato inutilmente di nascondersi, ma è stato prontamente bloccato. I militari hanno effettuato una perquisizione, scoprendo con sorpresa la presenza di un machete, una pistola scacciacani priva del tappo rosso, sette panetti di hashish e la sorprendente cifra di 7.000 euro in contanti, nascosti all’interno di una borsa.
Di fronte a queste prove, il marocchino è stato arrestato non solo per il possesso di armi e droga, ma anche per sequestro di persona. Ulteriori indagini hanno rivelato che l’uomo era già conosciuto alle forze dell’ordine; era gravato da un ordine di carcerazione per una condanna a tre anni e dieci mesi per reati di rapina e spaccio, rendendolo un soggetto particolarmente pericoloso per la comunità.
Implicazioni e reazioni della comunità
L’episodio ha suscitato solide reazioni tra gli abitanti di Inveruno e nelle aree circostanti. La paura della criminalità aumenta quando si verificano eventi di questo tipo, e la rapidità dell’intervento delle forze dell’ordine è stata apprezzata da molti. Per la comunità, questo episodio rappresenta un campanello d’allarme sull’importanza di mantenere elevata l’attenzione su questioni legate alla sicurezza. I residenti hanno espresso la loro preoccupazione riguardo alla possibilità di ulteriori atti di violenza e rapimento, chiedendo un incremento della presenza delle forze dell’ordine nelle zone più vulnerabili.
I carabinieri, da parte loro, hanno confermato l’impegno continuo nella lotta alla criminalità, evidenziando come l’attenzione e la collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine possano rappresentare una chiave per la prevenzione di atti criminali. La vicenda del commerciante d’auto, dunque, non è solo un episodio isolato, ma parte di un contesto più ampio che richiede vigilanza e intervento attivo da parte di tutti.
Ultimo aggiornamento il 7 Febbraio 2025 da Marco Mintillo