Un nuovo inquietante episodio si è consumato nel cuore di Torino mercoledì sera. Un imprenditore di 64 anni, originario della Lombardia, è stato aggredito mentre tentava di salire sulla sua Mercedes in via Bligny. L’aggressione, rapida e ben orchestrata, ha visto il ladro, un uomo in moto con il volto coperto da un casco integrale, sottrarre un prezioso Rolex Daytona dal polso della vittima, un orologio dal valore di circa 40mila euro. Dopo aver messo a segno il colpo, il ladro è fuggito a tutta velocità , lasciando l’uomo in preda a panico e incredulità .
Dinamica della rapina
I carabinieri stanno ora analizzando la dinamica dell’incidente, ritenendo che l’imprenditore possa essere stato seguito fin dal locale in cui aveva trascorso la serata, situato nella zona di piazza Arbarello. Stando alla testimonianza della vittima, il ladro non era solo: un complice, in attesa su uno scooter di grossa cilindrata, ha permesso una fuga senza intoppi. L’operazione ha messo in luce la pianificazione precisa degli autori, che hanno agito con una sincronia che raramente si osserva in crimini di questo tipo.
Un modus operandi collaudato
La rapidità e l’efficacia del colpo evidenziano il modus operandi di bande specializzate, spesso composte da malintenzionati provenienti da altre città . Questi criminali, definiti trasfertisti, si muovono da un luogo all’altro, colpendo obiettivi in modo sistematico e studiato. Non lasciano nulla al caso, seguono con attenzione le loro vittime e osservano le abitudini quotidiane per approntare l’aggressione più efficace possibile. L’atteggiamento calmo e pianificato dimostrato durante la rapina è il segno di chi ha già compiuto numerosi furti, rendendo l’operazione quasi un rituale rispettato.
Il destino del Rolex rubato
Una volta sottratto, il Rolex rubato entra in un mercato illecito complesso e pervasivo. Oneroso da rivendere, il prezioso orologio viene spesso smontato, e i suoi componenti – lancette, quadranti e cinturini – diventano merci ricercate nel mercato nero dei ricambi di lusso. Questo mercato spesso opera nell’ombra, con acquirenti che non si pongono domande sul passato del prodotto. L’assenza di una documentazione chiara rende i pezzi rubati allettanti per chi cerca oggetti di lusso a prezzi inferiori.
La risposta delle forze dell’ordine
Nonostante la denuncia presentata dall’imprenditore presso le autorità locali, la caccia ai due fuggitivi risulta ancora aperta. La polizia di Torino sta intensificando gli sforzi. Si analizzano le telecamere di sorveglianza e si raccolgono informazioni dai residenti, nella speranza di risalire alle identità dei banditi. Nel frattempo, la città non può fare a meno di percepire la tensione crescente, mentre la banda dei Rolex continua a imperversare, fedeli a un copione che si ripete con inquietante regolarità .