La cronaca genovese continua a essere segnata da episodi di violenza. Ultimo in ordine di tempo, un brutale attacco avvenuto nel quartiere di Di Negro, che ha visto come vittima un uomo di 44 anni di origine bangladese. L’episodio, che ha suscitato allarme tra i residenti, mette in luce nuovamente i temi della sicurezza e della criminalità in città . I dettagli dell’aggressione e le rapide indagini svolte dalle forze dell’ordine seguono gli sviluppi di una situazione che desta preoccupazione tra i cittadini.
L’aggressione nel cuore della notte
Il racconto della vittima
Nella notte di lunedì, un pizzaiolo di 44 anni, di origine bangladese, stava facendo ritorno a casa dal lavoro in via Dino Col, nel quartiere di Di Negro. Erano circa l’una quando l’uomo ha iniziato a percorrere il tragitto verso il suo domicilio. Secondo quanto riportato, il pizzaiolo è stato pedinato da un aggressore non identificato fino quasi alla porta della sua abitazione. Immediatamente dopo, l’aggressore ha colpito la vittima con il fondo di una bottiglia di vetro. L’impatto ha provocato gravi lesioni al volto del pizzaiolo, che si è ritrovato a fronteggiare una violenza inaspettata.
L’aggressore ha poi rapinato l’uomo, portandogli via un bottino di circa 700 euro, prima di fuggire dal luogo del crimine. Le ferite subite dalla vittima erano così gravi da richiedere un intervento medico urgente, e l’uomo è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena. Nella struttura sanitaria, le condizioni del pizzaiolo sono state valutate critiche: vi è il rischio concreto di perdere la vista in un occhio a causa della violenza subita.
Le indagini e l’arresto
Un’azione rapida della polizia
Le forze dell’ordine hanno immediatamente attivato le indagini a seguito della rapina violenta. Le operazioni sono state coordinate dalla sezione antirapine della squadra mobile, sotto la direzione dell’investigatore Federico Mastorci. La rapidità delle operazioni si è rivelata sorprendente: nel giro di sole otto ore, gli agenti di polizia sono riusciti a ricostruire i movimenti dell’aggressore e a identificarlo.
L’indagine ha portato al fermo di un uomo di 35 anni, di nazionalità marocchina, con un passato criminale alle spalle, specificamente per reati simili. L’individuo è stato rintracciato in pieno centro storico di Genova. Durante il fermo, gli agenti hanno trovato addosso al sospetto oltre ai vestiti utilizzati per la commissione della rapina anche una somma di 300 euro, che si presume fosse stata sottratta alla vittima.
Ora il marocchino si trova a dover affrontare gravi accuse di rapina aggravata e lesioni aggravate, con le autorità che stanno operando per chiarire ulteriormente la dinamica dell’episodio e per verificare se ci siano complici coinvolti.
Reazioni della comunità e misure di sicurezza
Allerta tra i cittadini
Il deterioramento della sicurezza pubblica continua a preoccupare i cittadini di Genova. Questo episodio di violenza ha riaperto il dibattito sulla necessità di aumentare le misure di sicurezza nelle strade, specialmente nelle ore notturne. Diversi residenti del quartiere di Di Negro hanno espresso il loro timore per un incremento della criminalità , chiedendo una presenza più robusta delle forze dell’ordine.
In risposta a questi eventi, il Comune ha avviato una serie di incontri per discutere delle problematiche legate alla sicurezza urbana. Sono previsti anche interventi mirati delle forze dell’ordine, con pattugliamenti potenziati nelle zone ritenute più a rischio. La speranza è che la tempestività delle azioni possa dissuadere ulteriori atti di violenza, garantendo una maggiore tranquillità ai cittadini.