Rassegna "Libri Liberi": un viaggio nei classici della letteratura nelle carceri italiane

Rassegna “Libri Liberi”: un viaggio nei classici della letteratura nelle carceri italiane

La rassegna “Libri Liberi”, avviata il 6 marzo 2025 a Rebibbia, promuove la lettura dei classici in carcere, favorendo dialogo e reintegrazione tra detenuti e scrittori di fama.
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Rassegna "Libri Liberi": un viaggio nei classici della letteratura nelle carceri italiane - Gaeta.it

La lettura ha la straordinaria capacità di abbattere le barriere, favorendo l’esplorazione di mondi fantastici e l’indagine delle emozioni umane, sia nella gioia che nel dolore. Sabato 6 marzo 2025, prenderà il via a Rebibbia la rassegna “Libri Liberi”, un’iniziativa dedicata alla valorizzazione dei grandi classici della letteratura all’interno delle carceri italiane. Promossa dalla Fondazione De Sanctis, sotto il patrocinio del Ministero della Giustizia, il progetto si propone non solo di intrattenere, ma di instaurare un dialogo profondo tra gli scrittori e le persone detenute, facilitando così la riflessione e la condivisione di esperienze.

Un’iniziativa che coinvolge scrittori e attori

La rassegna “Libri Liberi” si distingue per il coinvolgimento attivo di scrittori di fama e attori noti, che si alterneranno nel corso delle diverse tappe previste. L’obiettivo è di promuovere un’educazione letteraria che trascende le mura del carcere, offrendo ai detenuti l’opportunità di confrontarsi con opere che sono state fondamentali nella storia della letteratura. La prima tappa avverrà a Roma, dove il 6 marzo Edoardo Albinati e Stefano Fresi si immergeranno nel racconto dell’”Odissea”, un testo intriso di avventura e introspezione.

In tale contesto, sarà presente anche Teresa Mascolo, dirigente penitenziario e direttore della Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso, a dimostrazione del supporto istituzionale a questa iniziativa densa di significato. La rassegna mira a valorizzare non solo le parole scritte, ma anche le storie di vita e le esperienze di chi vive una condizione di detenzione.

Un percorso che si estende su tutto il territorio

Dopo la tappa di Roma, il progetto si sposterà nel carcere di Secondigliano il 12 marzo, dove Maurizio De Giovanni e Fabrizio Bentivoglio porteranno in vita “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez. Questo libro, simbolo del realismo magico, offre spunti di riflessione sulla solitudine e le relazioni umane, tematiche profondamente attuali e vicine al vissuto dei detenuti.

Nei mesi successivi, la rassegna “Libri Liberi” farà tappa in diverse città italiane come Milano, Firenze, Venezia e Bari, portando in scena incontri con personaggi di grande caratura. La scelta dei testi sarà altrettanto variegata, spaziando da “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” di Ugo Foscolo a “L’isola di Arturo” di Elsa Morante, fino a celebri opere poetiche. La combinazione di diverse forme d’arte, letteratura e teatro, promette di offrire un’esperienza unica, capace di arricchire i partecipanti e stimolare la riflessione.

Un sostegno alla cultura e alla reintegrazione

L’evento “Libri Liberi” non è solo un momento di svago; si pone come un importante strumento di reintegrazione per i detenuti. Attraverso la lettura e l’interpretazione dei classici, i partecipanti avranno la possibilità di accedere a nuove idee e prospettive, riuscendo a trovare nel racconto una forma di evasione e riscatto.

Le storie narrate dai grandi autori, i conflitti e le emozioni dei personaggi possono fungere da specchio per le esperienze personali dei detenuti, favorendo un processo di autoconsapevolezza e di crescita interiore. A tal proposito, la presenza di figure significative del panorama culturale italiano riveste un ruolo fondamentale. Il loro impegno non solo arricchisce l’iniziativa, ma contribuisce anche a rafforzare il legame tra cultura e giustizia, valorizzando il potere della letteratura come mezzo di trasformazione sociale.

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