La rassegna “Stills of Peace XI. Italia e Messico: Global Humanity” è un progetto culturale che da oltre un decennio promuove il dialogo tra l’arte italiana e quella di altri Paesi, concentrandosi quest’anno sul Messico. Organizzata dalla Fondazione Aria, l’iniziativa pone sotto i riflettori il talento della fotografa Jill Hartley, la cui mostra è stata definita dal curatore Paolo Dell’Elce come un’esperienza che va oltre la semplice fotografia di strada, rendendo omaggio alla sua capacità di catturare la bellezza effimera della vita quotidiana.
L’artista Jill Hartley: un viaggio tra Messico e Europa
Una vita dedicata alla fotografia
Jill Hartley è un’artista statunitense con una carriera che si è snodata attraverso alcune delle città più iconiche del mondo, come Los Angeles, Chicago e New York. Attualmente, divide il suo tempo tra Tepoztlán, un pittoresco comune messicano, e Parigi. Questo stile di vita nomade è una scelta consapevole che, come Lei stessa afferma, stimola la sua creatività e curiosità. Hartley sottolinea l’importanza di non rimanere troppo a lungo nello stesso posto, poiché ciò può portare a una mancanza di ispirazione. La varietà e la diversità delle esperienze vissute in luoghi diversi alimentano il suo lavoro artistico, consentendole di interpretare e riflettere il mondo che la circonda in modo originale.
Connessione con l’Abruzzo e Scanno
Hartley ha sviluppato una relazione speciale con l’Abruzzo, in particolare con il piccolo paese di Scanno, dove nel 1999 ha ricevuto il prestigioso Premio nazionale di fotografia ‘Scanno dei fotografi’, un riconoscimento che ha segnato un importante traguardo nella sua carriera. L’influenza di questo territorio, con il suo paesaggio mozzafiato e la sua cultura ricca, è evidente nelle sue fotografie, che spesso cercano di documentare la bellezza della vita quotidiana e le interazioni umane. In questo contesto, Hartley è riuscita a fondere la sua sensibilità artistica con le tradizioni e le peculiarità del luogo, contribuendo a una rappresentazione autentica della comunità locale.
La mostra “Flanerie”: un’esperienza visiva unica
Un’affermazione contro il narcisismo del “storytelling”
Nella sua pratica artistica, Hartley riesamina il concetto di narrazione visiva, mettendo in discussione il predominio del “storytelling” nella fotografia contemporanea. Ella sostiene che, mentre molte narrazioni fotografiche siano costruite a tavolino, la fotografia ha il potere di mostrare ciò che ci colpisce immediatamente, permettendo agli spettatori di esplorare un’esperienza visiva diretta, piuttosto che una storia preconfezionata. Secondo Hartley, la fotografia non dovrebbe essere forzata in una narrazione letteraria, ma piuttosto dovrebbe emergere come un’interpretazione spontanea e raffinata della realtà.
Dettagli della mostra a Pescara
La mostra “Flanerie” è allestita all’interno dello spazio “s.l.m 00 – zerozerosullivellodelmare” in via dei Marrucini 19 a Pescara. Essa è aperta fino a domani, dalle 17 alle 21, mentre il finissage dell’intera rassegna “Stills of Peace” avverrà a Pescara e Atri, rispettivamente domani e domenica 8 settembre alle 18. Questo evento rappresenta un’opportunità imperdibile per gli appassionati d’arte per scoprire il lavoro di un’artista che ha saputo coniugare le sue esperienze internazionali con una profonda sensibilità per la cultura italiana e messicana.
La rassegna, oltre a promuovere l’arte, invita anche il pubblico a riflettere su temi di umanità e connessione globale, rendendola un appuntamento significativo per la comunità artistica e il pubblico locale.