Ravenna ospita la mostra 'Fotografia e femminismi': un viaggio tra immagini e storie al femminile

Ravenna ospita la mostra ‘Fotografia e femminismi’: un viaggio tra immagini e storie al femminile

La mostra ‘Fotografia e femminismi’ a Ravenna, dal 5 ottobre al 15 dicembre, esplora l’evoluzione delle rappresentazioni femminili attraverso opere di fotografe storiche e contemporanee.
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Ravenna ospita la mostra 'Fotografia e femminismi': un viaggio tra immagini e storie al femminile - Gaeta.it

Una nuova iniziativa culturale arricchisce il panorama artistico di Ravenna a partire dal 5 ottobre 2023. La mostra intitolata ‘Fotografia e femminismi. Storie e immagini della collezione Donata Pizzi‘ si svolgerà fino al 15 dicembre presso la Fondazione Sabe per l’arte. Curata da Federica Muzzarelli e in collaborazione con il Gruppo di Ricerca Faf del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, l’evento presenta un dialogo tra generazioni di fotografe e artiste italiane che, negli ultimi cinquanta anni, hanno contribuito a rifondare e rilanciare la narrazione visiva femminile.

I temi centrali della mostra

La mostra è incentrata su quattro temi principali che fungono da linee guida per l’esposizione: Album di famiglia, Identità di genere, Stereotipi e spazi domestici, Ruoli e censure sociali. Questi nuclei tematici sono pensati per indagare l’evoluzione delle immagini e delle rappresentazioni femminili nel corso dei decenni, rivelando sia la loro continuità che le dissonanze nel tempo. Attraverso un approccio di montaggio parallelo, i visitatori hanno l’opportunità di immergersi in un racconto visivo che trascende le singole opere, creando un dialogo arricchente tra artiste storicizzate come Liliana Barchiesi, Lisetta Carmi, Lucia Marcucci, Paola Mattioli e Tomaso Binga, e artiste contemporanee come Martina Della Valle, Giulia Iacolutti, Moira Ricci, Alessandra Spranzi e Alba Zari.

Ogni tema non solo presenta una serie di opere fotografiche e artistiche, ma invita anche alla riflessione su come le percezioni della figura femminile siano mutate nel tempo. L’album di famiglia, ad esempio, esplora il concetto di storia personale e collettiva, mentre il nodo dell’identità di genere analizza come le sfide contemporanee si intrecciano con le lotte passate. Inoltre, il focus sugli stereotipi e sugli spazi domestici offre una critica alla rappresentazione tradizionale delle donne, mentre il tema dei ruoli e delle censure sociali mette in luce le dinamiche di potere che influenzano ancora oggi la visibilità delle artiste.

Un progetto pionieristico di valorizzazione

Dietro la mostra si cela anche il lavoro di Donata Pizzi, una figura chiave nel panorama artistico italiano, che ha avviato un percorso di valorizzazione delle donne fotografe e artiste. Questo progetto pionieristico non solo mette in evidenza i contributi storici delle artiste, ma cerca anche di costruire un patrimonio culturale che riconosca e celebri la loro elevata creatività e impatto. La collezione Donata Pizzi è quindi non solo una testimonianza di opere, ma un racconto di storia, resistenza e innovazione.

In questo contesto, un’importante aggiunta alla mostra è la riproduzione anastatica di alcune maquette del volume collettivo femminista ‘Ci vediamo mercoledì. Gli altri giorni ci immaginiamo’, pubblicato nel 1978. Insieme a una selezione di pubblicazioni e cataloghi, queste opere permettono una riflessione sulla storia espositiva e progettuale che caratterizza la collezione. L’intento è quello di educare e sensibilizzare il pubblico riguardo all’importanza del lavoro delle donne nell’arte, ponendo l’accento su un’eredità spesso trascurata.

La fondazione sabe per l’arte: un centro di promozione culturale

La Fondazione Sabe per l’arte, istituita nel 2021, si è affermata come un punto di riferimento nell’ambito della promozione e diffusione dell’arte contemporanea. Con particolare attenzione alla scultura, la fondazione ha recentemente ampliato il proprio raggio d’azione per includere la fotografia. Questo cambio di rotta riflette un interesse crescente verso le interconnessioni tra fotografia, arte plastica, paesaggio e spazio, sia fisico che mentale.

La scelta di ospitare mostra di tale rilevanza rappresenta un ulteriore passo nella missione della fondazione di stimolare un dibattito culturale accessibile a tutti e di offrire una piattaforma alle voci artistiche, in particolare quelle che hanno avuto una presenza storica marginalizzata. Con eventi come ‘Fotografia e femminismi’, Ravenna è posizionata non solo come un centro di creatività, ma anche come un luogo di riflessione e di riconoscimento delle ingiustizie storiche, tracciando un percorso verso una maggiore inclusività nella scena artistica contemporanea.

Ultimo aggiornamento il 2 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano

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