Re Carlo e regina Camilla a Roma: un brindisi al ventesimo anniversario tra vino italiano e relazioni storiche

Re Carlo e regina Camilla a Roma: un brindisi al ventesimo anniversario tra vino italiano e relazioni storiche

Re Carlo III e la regina Camilla celebrano il ventesimo anniversario di matrimonio con una cena a Villa Wolkonsky, omaggiando l’Italia attraverso vini selezionati e eventi culturali durante il loro soggiorno.

Nel cuore della capitale italiana, oggi 8 aprile, si svolge una cena speciale in onore di Re Carlo III e della regina Camilla, durante il loro viaggio ufficiale in Italia. L’evento avrà luogo presso Villa Wolkonsky, la residenza dell’ambasciatore britannico, Edward Llewellyn, che per l’occasione si trasformerà in dimora reale. Durante la cena, i calici di Sua Maestà saranno riempiti di vini rigorosamente italiani, rappresentando non solo un omaggio alla gastronomia locale, ma anche un segno di celebrazione del ventesimo anniversario di matrimonio della coppia, ufficialmente avvenuto nel 2005.

vini scelti per un brindisi speciale

Franco Ricci, esperto della Fondazione Italiana Sommelier, ha selezionato con attenzione i vini che accompagneranno la cena. Per Re Carlo III, amante dei vini rossi, è stato scelto il Roma Doc Riserva Rosso Poggio Le Volpi 2020, mentre per la regina Camilla, che predilige i bianchi, è previsto il Lazio IGP Bianco Poggio Le Volpi Donnaluce 2023. Entrambi i vini hanno ricevuto il riconoscimento dei “5 Grappoli” di Bibenda, una garanzia di qualità. Ricci ha confermato la sua storica amicizia con il Re, avendo ricevuto nel 2017 il titolo di Sommelier ad honorem. Agli ospiti dell’evento—circa 100 senza politici—sarà anche offerto il Frascati Doc Metodo Classico Poggio Le Volpi Asonia 2020, una bollicina che promette di deliziare il palato.

quattro giorni di eventi e connessioni culturali

Il soggiorno dei Reali britannici in Italia durerà quattro giorni e comprenderà una serie di attività ufficiali e incontri. Carlo III, primo monarca britannico a parlare davanti a una sessione congiunta del Parlamento italiano, punta a rafforzare le relazioni tra Italia e Regno Unito. Ma non ci saranno solo eventi formali: si prevedono anche momenti conviviali legati alla gastronomia locale. Famosi banchetti al Quirinale, festival di cucina regionale e visite con agricoltori e produttori di vino arricchiranno il soggiorno, rispettando la tradizione culinaria italiana che tanto affascina il sovrano. Carlo ha visitato l’Italia per ben 18 volte, mostrando un amore autentico per la cultura, l’arte e la storia italiana.

il legame storico con il vino

L’amicizia tra la famiglia reale britannica e l’italiana famiglia Frescobaldi, che affonda le radici in sette secoli di storia, è particolarmente significativa. I Frescobaldi forniscono alla Corona inglese vino e olio e sono stati tra i pochi italiani invitati al matrimonio del Principe William e Kate Middleton. In quell’occasione, donarono un’importante bottiglia di Brunello di Montalcino. Inoltre, la visita di Carlo in Toscana nel 1986 ha ulteriormente consolidato questo legame.

un amore per l’italia e l’agricoltura

Il legame di Carlo III con l’Italia e in particolare con il vino risale agli anni Ottanta, quando il sovrano, all’epoca Principe di Galles, visitò diverse rinomate cantine italiane. Nel 2017, a Firenze, ha incontrato parecchi produttori di vino, confermando la sua passione per il nostro paese e la sua cultura vinicola. Durante quell’incontro, Ricci consegnò a Carlo e Camilla il diploma di Sommelier d’Onore, un riconoscimento dell’amore del sovrano per il vino italiano, e della sua ammirazione per l’intero settore enogastronomico.

Re Carlo III non è solo un sovrano interessato ai vini, ma anche un appassionato di agricoltura. Gestisce una tenuta a Highgrove, dove produce vari alimenti biologici, dalla frutta a marmellate. Il suo impegno per gli agricoltori britannici è testimoniato dal “The Prince’s Countryside Fund“, un’iniziativa lanciata nel 2010, destinata ad aiutare le famiglie agricole del Regno Unito. La visita in Italia non è solo un evento cerimoniale, ma un’occasione per approfondire relazioni e scambi culturali ben radicati nella storia.

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