La Borsa di Milano continua a risentire di forti pressioni dal mercato, registrando un notevole ribasso all’inizio dell’ultima seduta della settimana. La situazione non è isolata, poiché le piazze asiatiche e gli altri mercati europei mostrano andamenti simili, influenzati dalle recenti notizie economiche legate ai dazi commerciali.
Lo stato della Borsa di Milano
Nella mattinata di ieri, il Ftse Mib ha mostrato un significativo calo, perdendo l’1,27% e raggiungendo 36.598 punti. Questi dati riflettono una generale sfiducia nel mercato, accresciuta dalle tensioni opportunità di guerra commerciale. I timori sono accentuati dalle politiche fiscali adottate dall’Amministrazione Trump, che ha recentemente annunciato nuove misure tariffarie.
L’andamento negativo di Piazza Affari non è una sorpresa, considerando anche il contesto europeo. I principali indici finanziari del Vecchio Continente hanno aperto anch’essi in rosso: il Dax di Francoforte ha ceduto lo 0,60%, mentre il Cac 40 di Parigi ha fatto segnare un -0,77%. Anche il Ftse 100 di Londra ha chiuso la giornata con un decremento dello 0,59%. In questo clima di incertezza, giovedì 16 maggio il mercato asiatico ha visto il Nikkei di Tokyo chiudere con un calo del 2,8%, il risultato peggiore da diverso tempo, dopo che Wall Street ha sofferto perdite ingenti, con il Dow Jones scivolato a -3,98% e il Nasdaq a -5,97%.
Le banche in crisi
Dentro alla Borsa di Milano, le banche si trovano al centro della tempesta, evidenziando segni di vulnerabilità. Dopo i primi scambi, il Ftse Mib ha perso l’1,54%, portandosi a 36.498 punti. Alcuni istituti di credito hanno registrato perdite notevoli: Bper ha subito un’improvvisa flessione del 4,33%, il Monte dei Paschi di Siena ha visto un -3,85%, mentre Popolare di Sondrio e Banco BPM hanno segnato rispettivamente -3,73% e -3,61%. Altri nomi di peso come Mediobanca, Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno chiuso con significativi ribassi che vanno dal 2,9% al 3,5%. A fronte di un panorama così complesso, solo due titoli sono riusciti a guadagnare terreno durante la seduta: Terna con un incremento del 1,66% e Snam con un +1,19%. Questi risultati indicano un contesto di forte instabilità settoriale, riflettendo le sfide crescenti per il sistema bancario italiano.
Le dichiarazioni del Fondo Monetario Internazionale
In questo contesto, è intervenuta la direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, per delineare i rischi legati all’attuale situazione economica globale. In una dichiarazione ufficiale, Georgieva ha affermato che l’FMI si sta occupando delle implicazioni macroeconomiche delle misure tariffarie recentemente annunciate. Queste, ha sottolineato, rappresentano un rischio significativo per le prospettive economiche globali, soprattutto in un periodo di crescita già lenta.
Secondo quanto riportato, è fondamentale evitare politiche che potrebbero aggravare la condizione dell’economia mondiale. L’appello dell’FMI agli Stati Uniti e ai loro partner commerciali è di lavorare insieme per risolvere le attuali tensioni commerciali. Questo è un’urgente necessità, considerando che l’incertezza può avere ripercussioni ben più ampie. Durante le prossime Riunioni di primavera del Fondo Monetario e della Banca mondiale, saranno condivisi i risultati di un’ulteriore valutazione, che potrebbe fornire ulteriori dettagli riguardo a queste sfide economiche globali.